Sanitopoli: eccezione della difesa, stralciata posizione Marini
Colpo di scena, si potrebbe dire, alla prima udienza preliminare dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati all’ospedale di Perugia. La Sanitopoli umbra che lo scorso anno fece cadere la giunta regionale e cambiò radicalmente lo scenario della politica umbra, ha celebrato oggi la sua prima udienza preliminare all'interno dell’aula congressi dell’Istituto Capitini, quello che paradossalmente ospitò la prima assemblea regionale del Partito Democratico con al vertice l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci.
Oltre cento persone tra giudici, imputati, avvocati e funzionari hanno preso parte alla prima udienza preliminare, nella quale non sono mancati i colpi di scena, soprattutto sul fronte Catiuscia Marini. È stata un’eccezione presentata dal legale dell’ex governatrice dell’Umbria, l’avvocato Nicola Pepe, a far cambiare le sorti processuali della sua assistita.
La posizione dell’ex presidente Marini è stata stralciata per effetto dell'eccezione sollevata dall’avvocato, Nicola Pepe, riguardante un vizio riscontrato nella richiesta di rinvio a giudizio, nonché nell’avviso di notifica di conclusione indagini.
A questo punto per Catiuscia Marini il processo sostanzialmente regredisce alla fase di notifica del 415 bis, ovvero alla fase della notifica dell'avviso di conclusione indagine e, di fatto, si stacca dal percorso processuale degli altri politici, amministratori, dirigenti e funzionari medici coinvolti nell’inchiesta Sanitopoli.
Una posizione processuale decisamente nuova e anche singolare considerando il fatto che tra i capi d’imputazione compariva anche quello dell’associazione a delinquere, che invece ora vede il percorso dell’ex governatrice dissociarsi rispetto agli altri imputati.