Comunità incontro di Guardea, confermata la sentenza che scagiona il Comune
E’ stata depositata in questi giorni la sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti - Sezione II Giurisdizionale centrale d’Appello - di Roma, in merito al danno erariale che era stato contestato al Comune di Guardea e alla Comunità Incontro Onlus di Amelia per la ristrutturazione di un immobile avvenuta con contributi pubblici.
La sentenza di appello ha confermato la favorevole sentenza di primo grado per gli amministratori del Comune di Guardea, difesi dall’avvocato Nicola Pepe mentre per la Comunità Incontro si è trattato di un accoglimento delle richieste del Pubblico ministero contabile con l’annullamento della sentenza in quella parte ed il rinvio per il proseguimento del giudizio dinanzi alla Corte dei Conti per la Regione Umbria che dovrà decidere in merito alle responsabilità della Comunità
LA VICENDA La Magistratura contabile dell’Umbria aveva avviato l’istruttoria sulla base di articoli di stampa pubblicati nel corso dell’anno 2012 e relativi allo stato di degrado e di abbandono di un ostello realizzato nei primi anni duemila, con contributi pubblici nel Comune di Guardea e di fatto mai entrato pienamente in funzione, tanto da subire il furto di impianti igienico-sanitari ed atti di vandalismo.
Nel complesso era stato contestato un danno di 594 mila 149 euro e spicci: di cui 464 mila e 558 euro nei confronti del Ministero dei Lavori pubblici, 107 mila e 206 euro verso la Regione Umbria e 22 mila e 385 euro nei confronti del Comune di Guardea. Soldi che, per la procura della corte dei Conti, dovevano essere sborsati per il 50% dalla Comunità Incontro onlus, nella persona del suo legale rappresentante, e per la restante parte - in percentuali diverse fra loro - dall'ex sindaco Vasco Scianca e dai componenti dell'ex giunta: l'ex vicesindaco (oggi primo cittadino) Giampiero Lattanzi, gli ex assessori Fabio Latini, Pascuccio Varasi e Piero Innocenzi.
In primo grado, a fine 2016, i giudici della Corte dei Conti avevano emesso una sentenza favorevole nei confronti degli indagati in cui si affermava che nessuna responsabilità poteva essere configurabile nei confronti della Comunità Incontro Onlus di Amelia e delle cinque persone fra amministratori ed “ex" del Comune di Guardea. La decisione era stata impugnata dalla Procura Generale che aveva intentato ricorso presso la Seconda Sezione di Apello di Roma che in questi giorni ha depositato la sentenza che conferma l’estraneità degli amministratori di Guardea, difesi dall’Avvocato Nicola Pepe.
IL COMMENTO “Si è trattato di un giudizio contabile molto complesso - spiega l’avvocato Nicola Pepe (nella foto) - che si può inquadrare nel filone d’inchiesta sulla concessione dei fondi europei mentre la questione giuridica ad esso sottesa è stata di grande interesse. La soddisfazione è piena perché, dopo due gradi di giudizio ed una lunga discussione, la Seconda Sezione giurisdizionale d’appello ha confermato in pieno la già favorevole sentenza della Corte dei conti umbra, con la quale era stata accolta l’eccezione preliminare sollevata in difesa dei miei assistiti. Dopo un giudizio di oltre cinque anni - conclude il legale -, la vicenda giudiziaria ha avuto l’esito favorevole”.
Un risultato positivo per l’avvocato Nicola Pepe dopo le recenti “vittorie” nei processi dinanzi alla Corte dei Conti, tra cui quelli relativi ai rimborsi per i consiglieri regionali e per i noti fatti del “G8” di Genova.