Monteleone. La Giostra del Giglio 2013 al Nobile Casato dei Conti di Montemarte. Claudio Ferraldeschi ancora miglior cavaliere

Grazie ai due cavalieri Claudio Ferraldeschi sul cavallo "Billy Good Boy" e al giovane esordiente Michele Pifferi sul cavallo "Impiccio", la 16^ Edizione della tradizionale Giostra del Giglio di Monteleone è stata vinta dal Nobile Casato dei Conti di Montemarte . Per il Casato dei Conti di Marsciano in gara la coppia di cavalieri: Simone Magistrato sul cavallo "Terra di Siena" ed Emanuele Spaccino su "Baby". Giudice di gara, Mossiere di Giostra, Armaldo Poggiani coadiuvato dal Presidente dell'Ente Corteo Storico Mario Pattuglia, che è anche Sindaco del Comune di Monteleone d'Orvieto.
Al termine delle prime due tornate i cavalieri di Montemarte si portavano in vantaggio rispettivamente per uno a zero.
Nella seconda tornata i cavalieri del casato di Marsciano ristabilivano l'equlibrio. Uno ad uno.
Nella terza decisiva tornata la magistrale prestazione di Ferraldeschi e Pifferi consegnavano, per la 12^ volta, il Palio al Nobile Casato dei Conti di Montemarte.
Nella finale per il miglior cavaliere, Paliotto, Claudio Ferraldeschi prevaleva su Michele Pifferi; per Ferraldeschi è la quarta vittoria dopo il Palio del 2003, 2005, 2011 ed appunto 2013.
La disfida dei due Casati al "Campo de li Giochi" è stata preceduta come ogni anno dal suggestivo Corteo Storico, giunto quest'anno alla XXXIII^ edizione, con circa 400 figuranti che sfilano per le vie del paese in costumi medioevali. Una manifestazione suggestiva che coinvolge l'intero paese mettendo in evidenza la bravura degli artigiani e delle sarte che ogni anno lavorano alacremente per realizzare costumi e accessori che danno lustro al corteo. Le autorità dell'epoca, le famiglie dei nobili, i cavalieri, gli armati, i soldati a piedi, le musiche dei tamburi e delle chiarine, gli sbandieratori ed i giochi di strada animano questa grande rappresentazione dove ogni figurante si sente qualcun altro almeno sino al luogo della reale sfida dove avviene la Giostra del Giglio.
Al "Campo de li Giochi" per la contesa finale i cavalieri dei due casati antagonisti, dopo una breve corsa, devono afferrare un drappo, appunto il Giglio, e depositarlo all'interno di un cesto. Come sempre lo spirito di competizione che si respira durante la gara è realmente e volutamente teso. Lo sguardo dei figuranti esprime dolore o gioia durante l'evolversi della competizione. Suggestivo come sempre l'attimo della vittoria. Le urla, i salti, i baci, gli abbracci ed i festeggiamenti si intrecciano in una grande pittoresca matassa umana. Per il Casato vincitore, la famiglia dei Montemarte, i festeggiamenti si sono protratti sino a tarda notte nella "Tana del Casato", ovvero Piazza Bilancini.

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