Carbonizzatore Acea Ambiente, il Gruppo Ecologista "Il Riccio" ribadisce la necessità di tutelare la salute e il territorio

Il Gruppo Ecologista "Il Riccio" di Città della Pieve, in seguito alla sentenza del TAR Toscana che ha accolto il ricorso di ACEA Ambiente avverso il diniego del Comune di Chiusi alla realizzazione di un impianto di carbonizzazione idrotermale presso l’ex Centro Carni, intende esprimere profonda preoccupazione per le conseguenze ambientali e sanitarie che potrebbero derivare dall’insediamento di un nuovo impianto insalubre di prima classe.
Come già avvenuto in sede di inchiesta pubblica promossa dalla Regione Toscana nel 2019, ribadiamo il nostro fermo impegno a difesa della qualità dell’ambiente e della salute dei cittadini, non solo di Chiusi, ma di tutta l'area, compresa quella di Città della Pieve, che si ritroverebbe il carbonizzatore più grande d'Europa a pochi passi dal proprio confine e che potrebbe essere esposta agli impatti derivanti da una simile attività.
Riteniamo inaccettabile che, in un’area già gravata da insediamenti industriali critici, possa aggiungersi un ulteriore impianto con potenziale rischio ambientale, senza una rigorosa e aggiornata valutazione dell’impatto cumulativo sul territorio.
Il nostro Gruppo ritiene fondamentale che ogni decisione futura venga assunta con il massimo grado di trasparenza, partecipazione e attenzione alla salvaguardia ambientale e che si persegua l’obiettivo prioritario di tutelare l'ecosistema e la salute delle popolazioni interessate.
Deve inoltre essere riconosciuto il valore delle posizioni espresse dalle comunità che vivono questi territori, le quali, in più occasioni, hanno chiaramente manifestato la loro netta contrarietà a nuovi insediamenti insalubri. La volontà dei cittadini, che chiedono un modello di sviluppo rispettoso della salute e dell’ambiente, non può essere ignorata.
Ricordiamo che Città della Pieve, Chiusi e le aree limitrofe sono territori a forte vocazione turistica e artigianale, settori che rappresentano risorse fondamentali per l’economia locale e che risulterebbero inevitabilmente danneggiati e svalutati dall'insediamento di un impianto insalubre di prima classe destinato a trattare 80.000 tonnellate di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane provenienti da diverse regioni. Non possiamo dimenticare che oltre agli interessi di Acea ci sono anche quelli delle attività commerciali, ristorative e sportive già esistenti da tutelare.
Il Gruppo Ecologista "Il Riccio" conferma il proprio impegno a monitorare da vicino l’evoluzione della vicenda, collaborando con le istituzioni e con le altre realtà associative per garantire il rispetto del diritto alla salute e a un ambiente sano, valori irrinunciabili per le nostre comunità.
Gruppo Ecologista "Il Riccio" – Città della Pieve

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