A Città della Pieve, il Giardino dei Giusti, cronaca di un evento

Città della Pieve ha il suo Giardino dei Giusti, voluto dal Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi del Comprensivo “Pietro Vannucci” e realizzato grazie all’interessamento del Gruppo Ecologista "Il Riccio". L’idea accolta subito dall’Amministrazione Comunale ha visto il contributo collaborativo della Fondazione Gariwo, di Libera e del C.C.R.R.
All’inaugurazione, giovedì 6 marzo, Giornata dei Giusti dell’Umanità, presso la Fonte Trova accanto al Giardino dei Frutti riTROAti, una folta partecipazione delle scuole locali, dalla Primaria con le classi quarte, alla Secondaria di Primo Grado con la 3a A e il C.C.R.R., alla Secondaria di Secondo Grado con la 1A del Professionale per i Servizi Commerciali e le 3e L1 e L2 del Liceo, dei rappresentanti delle Istituzioni e di alcune Associazioni cittadine.
Sono stati messi a dimora un melo, simbolo di vita, in onore del pievese Arcangelo Sonnati, Maresciallo dei Carabinieri, che contribuì a salvare il Rabbino Adolfo Salvatore Ancona e la sua famiglia dalla persecuzione nazifascista degli ebrei, e un melograno, simbolo di pace e di unità tra i popoli, a memoria di Agitu Ideo Gudeta attivista per i diritti umani e contro le speculazioni e gli espropri forzati dei latifondisti che costringono i piccoli agricoltori e gli allevatori locali ad abbandonare i propri terreni. Una targa commemorativa posta accanto agli alberi, li ricorda.
La Fondazione Gariwo, la Foresta dei Giusti, costituitasi ufficialmente nel 2001, ha iniziato a operare dal 1999 nella divulgazione della storia dei Giusti e la difesa della memoria del bene. Un percorso, fatto di attività didattiche sviluppate in sinergia con scuole, università e centri studi che, dal 2003, convergono nell’istituzione del “Giardino dei Giusti di tutto il mondo”.
Il primo “Giardino” è sorto sul promontorio Monte Stella di Milano nel 2003. Il concetto di Giusto include quanti, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.
Il primo “Giardino dei Giusti” nasce a Gerusalemme nel 1962, ed è dedicato ai Giusti tra le Nazioni.
Il 10 maggio 2012 i deputati di Strasburgo - Parlamento Europeo - hanno accolto l’appello di Gariwo - sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura - istituendo la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo.
Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile in Italia: ogni anno il 6 marzo si celebra l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà. Sono circa 300 i Giardini dei Giusti nel mondo.
Dal 6 marzo 2025 su Gariwo alla pagina Giardino, negli elenchi della sezione “Giardini” è riportata Città della Pieve, di seguito il link di accesso: https://it.gariwo.net/giardini/giardino-di-citta-della-pieve/
La mattina dell’inaugurazione è stata letta la lettera di Maria Gabriella e Claudio Sonnati nipoti del Maresciallo Arcangelo, che impossibilitati a partecipare, esprimono la più profonda gratitudine per lo spazio dedicato nel Giardino dei Giusti al loro nonno e per il riconoscimento dell’atto di umanità che ha consentito di salvare dalla persecuzione fascista e squadrista il Rabbino Adolfo Salvatore Ancona e la sua famiglia. Questo riconoscimento, continuano, non solo onora la memoria di nostro nonno, ma rappresenta anche un tributo ai valori di giustizia, solidarietà, altruismo e civiltà che hanno guidato le sue azioni in un momento di pericolo. Il suo gesto compiuto senza esitazione è per noi un’eredità preziosa oggi da mettere in risalto viste le serpeggianti “metastasi antisemite”.
Nostro nonno, proseguono, non ci ha mai raccontato che cosa e chi aveva contribuito a salvare dalla persecuzione. Sapere che il suo coraggio e la sua dedizione vengono oggi ricordati ci riempie di orgoglio e di commozione. L’iniziativa ci conferma che il bene, anche nei momenti più bui della storia, non è stato dimenticato. Vi ringraziamo di cuore, concludono, per aver reso omaggio a un uomo che ha scelto la via dell’umanità e della giustizia, e per mantenere viva la memoria di coloro che hanno avuto la forza di opporsi all’ingiustizia.
Ad introdurre l’evento il sindaco, Fausto Risini, che, ricordando la fondamentale importanza della memoria per i giovani, per i meno giovani e per le future generazioni, ha presentato i due primi giusti del nuovo Giardino: Arcangelo Sonnati e Agitu Ideo Gudeta.
A seguire, l’intervento dei sapi d’Istituto che si rivolgono in particolare ai giovani: la professoressa Caterina Marcucci, dell’Istituto “Pietro Vannucci”, mette in guardia contro l’indifferenza che considera uno dei mali peggiori. I giusti di tutto il mondo non sono persone eccezionali, hanno fatto atti semplici, hanno agito in modo normale, hanno fatto quello che normalmente andrebbe fatto contro le ingiustizie e i soprusi. Invita tutti a non voltare le spalle.
Il professor Enrico Millotti, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”, facendo riferimento all’attuale fase storica come un periodo di inconcepibile pericoloso ritorno indietro che non avremmo pensato di rivivere, indica nei numerosi giusti, che popolano la storia passata e attuale, punti di riferimento, testimoni in cui i giovani possano trovare fiducia e grandi valori, auspica che diventino per loro motivo di crescita. I loro atti apparentemente “banali” si sono poi rivelati eccezionali, hanno acquistato un’importanza fondamentale. Sono la grande testimonianza di chi ha pagato, spesso con la vita, le proprie convinzioni.
Di seguito il profondo contributo del C.C.R.R. che si riporta fedelmente: “oggi ci troviamo qui per un evento che più di altri ci invita a riflettere sul valore della memoria e sull’importanza di lottare per un futuro più equo e uguale per tutti. L’inaugurazione del Giardino dei Giusti non è solo una celebrazione ma anche un richiamo alla responsabilità che abbiamo soprattutto noi giovani nel portare avanti le idee di chi ha lottato contro l’ingiustizia e la discriminazione.
Questo è un luogo simbolico dove il coraggio, l’umanità, l’impegno per la giustizia si intrecciano e hanno un messaggio che va oltre i confini del tempo. I giusti che oggi ricordiamo sono persone che di fronte all’odio e alla violenza hanno scelto di essere solidari, di opporsi alle barbarie, di mettere in gioco la propria vita per salvare quella degli altri. Non erano eroi con super poteri, ma individui che con le loro azioni ci insegnano che ognuno di noi può fare la differenza, insieme come giovani, come comunità possiamo essere i nuovi giusti portando avanti la speranza, la pace e la giustizia in ogni angolo del nostro mondo”.
Un ringraziamento a chi ha voluto condividere questo importante momento per Città della Pieve: i Carabinieri, i Carabinieri Forestali, l’Associazione Donne “La Rosa” e il CAV “Maria Teresa Bricca”, l’Associazione Carabinieri in Congedo, ArciNote, il Presidio Articolo 21 che si batte per la tutela della libertà di espressione, di stampa e del pensiero critico.
A chi volesse rivivere l’atmosfera della manifestazione si consiglia di guardare su Città della Pieve Viva la diretta di Ettore Serpico, che si ringrazia profondamente, e di cui per facilitare la ricerca si fornisce il link. All’iniziativa è stato dato risalto anche da Rai Umbria che nella TgR delle 19.30 ha mandato in onda un bel servizio di cui si riporta il link.

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