ambiente

Nasce CODA - Comitato Orvietano Difesa Alberi

martedì 18 marzo 2025

In coincidenza con l'ultima tornata di drastici interventi di abbattimento di alberi nel centro storico di Orvieto, è nata l'esigenza tra privati cittadini di vigilare in modo attivo sul verde pubblico e privato, anch'esso sottoposto a uno specifico regime autorizzativo. L'esperienza di questi ultimi giorni sta portando alla luce falle del sistema di approccio generale alla materia da parte della pubblica amministrazione che non devono essere sottaciute. Alla luce di una normativa e di una giurisprudenza che si sono evolute a garanzia di una corretta gestione del patrimonio arboreo, constatiamo purtroppo un dato di approssimazione che va in controtendenza e rischia di tradursi ancora e sempre in un danno ambientale e paesaggistico molto grave. 

Abbiamo letto il recente comunicato del sindaco Roberta Tardani che riguarda gli interventi in corso e cogliamo aperte contraddizioni che sara' nostra cura approfondire quando potremo avere - come richiesto - accesso agli atti. Con noi, in veste di privati cittadini, analoga richiesta e' stata fatta dal dottor Stefano Deliperi presidente del Gruppo di Intervento Giuridico-GRIG, specializzato in materia di reati ambientali. Insieme tireremo le somme quando risultera' chiaro incontrovertibilmente se il Comune di Orvieto ha mai chiesto il dovuto nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali per gli abbattimenti e se a fronte di ciascuno di essi (ne sono stati preannunciati 47) siano state fatte adeguate perizie.

Da una prima ricostruzione abbiamo ragione di credere che tutto questo non sia avvenuto. Non ci accontentiamo pertanto dell'excusatio non petita riguardo all'esigenza di tutela della pubblica incolumità. L'incolumità delle persone non si salvaguarda a colpi di accetta, sarebbe troppo facile e ingiusto, sarebbe - è - la risposta all'incuria e alla superficialità con cui troppo spesso questa delicata materia è gestita. In città, beninteso, come nel circondario, dove si assiste a una strage silenziosa di alberi - in particolare di querce, specie protetta che tuttavia  nelle campagne e' prediletta come legna da ardere. Qua e la' poi sopravvivono a tutt'oggi le drammatiche capitozzature, pure vietate per legge (decretano la morte della pianta), ma praticate dalle stesse ditte appaltatrici cui si rivolgono i comuni.

Ecco perché abbiamo deciso di occuparcene attivamente, creando un piccolo polo di attenzione e di contrasto. Chiunque fosse interessato a fare segnalazioni e/o a unirsi al CODA (che aderisce ad ONDA - Organismo Nazionale Difesa Alberi) può contattare il suo attuale portavoce qui: danielatordi2@gmail.com. Appena avremo definito il nostro statuto, speriamo comunque di potere organizzare  un incontro pubblico con esperti del settore, che riportino l'attenzione sul dato di fondo: la nostra incolumità e quella degli alberi sono strettamente legate e la minaccia che noi rappresentiamo per loro è - in essenza - autodistruttiva. 

Nella foto: recenti capitozzature - vietate ex lege dal 2020 - a Castel Viscardo

Comitato Orvietano Difesa Alberi

"Negli ultimi cinque anni una gestione virtuosa del patrimonio arboreo"

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