Cambiamenti climatici, l'Umbria affronta la sfida attraverso il progetto Uracc
"La lotta alla crisi climatica rappresenta una delle più importanti sfide da affrontare a livello globale, ma gli effetti di tali mutamenti si riflettono pesantemente anche a livello locale, incidendo su ogni aspetto del nostro vivere quotidiano". Per questo, l'Unione Europea ha lanciato il bando "Pathways2Resilience (P2R)", destinato a supportare le Regioni europee nello sviluppo dei propri Piani di adattamento ai cambiamenti climatici, nell’ambito del quale Regione Umbria ha presentato il progetto "Umbria Region Adaptation to Climate Change" (URACC) in partenariato con 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, ottenendo un finanziamento totale di 210mila euro da parte dell'UE.
"È significativo sottolineare – ha fatto notare l’assessore all’Ambiente e all’adattamento ai Cambiamenti Climatici, Thomas De Luca, nell’aprire la presentazione del progetto – come, tra i 164 progetti presentati, solo due Regioni italiane hanno ricevuto il finanziamento: Umbria e Marche, con cui l'Umbria collabora costantemente per ragioni di vicinanza geografica e climatica. Voglio anche rimarcare come la nostra Regione sia stata la prima ad inserire nel proprio Statuto una esplicita attenzione alla problematica dei mutamenti climatici. Oggi conosciamo la vulnerabilità di alcune aree, in particolare, la situazione del Lago Trasimeno e della Conca ternana, ma l'acquisizione e l'analisi dei dati è il presupposto essenziale per monitorare questi fenomeni e valutare gli scenari su scala regionale impostando politiche realmente finalizzate all'adattamento climatico”.
"Questa Regione è in campo su queste tematiche non solo con l’attenzione e la sensibilità da parte della Giunta – ha confermato la presidente Stefania Proietti – ma anche con le sue strutture e le sue professionalità. Abbiamo il privilegio di avere una struttura ben rodata dal punto di vista dello studio di questi fenomeni e della Protezione Civile, ma cogliere queste opportunità, intercettando in questo caso 210mila euro di fondi europei, ci permetterà di migliorare ulteriormente, perché altrimenti non saremmo in grado di fare queste operazioni di ricerca con i fondi ordinari”.
Il progetto URACC si articolerà infatti in quattro passaggi fondamentali:
• l’identificazione dei rischi climatici più significativi sul territorio regionale;
• la scelta degli indicatori che meglio descrivono la variazione del clima;
• l’analisi delle aree maggiormente interessate dagli impatti dei cambiamenti climatici;
• l’identificazione degli obiettivi e delle azioni prioritarie da mettere in campo in funzione delle criticità osservate.
"L’Umbria si propone – hanno spiegato il direttore Stefano Nodessi Proietti e Sandro Costantini, dirigente del servizio rischio idrogeologico, idraulico e sismico, difesa del suolo della Regione - di individuare azioni e linee di intervento adeguate a garantire l'adattamento alle mutevoli condizioni climatiche. La pianificazione richiede una solida base scientifica condivisa con le Regioni limitrofe e una governance multilivello e multisettoriale. Le informazioni e le analisi raccolte costituiranno la base per individuare le misure più adeguate a garantire l’adattamento di tutti i settori alle mutevoli condizioni climatiche. La definizione di questo strumento di programmazione si baserà sull'analisi puntuale delle caratteristiche del territorio e del contesto climatico regionale”.
Marcello Serafini, amministratore unico 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, agenzia in house della Regione che ha collaborato all’estensione del progetto ha chiuso la conferenza stampa ricordando come “l’esperienza del Progetto URACC si svilupperà nei prossimi 18 mesi e ci permetterà di raccogliere ed elaborare una notevole quantità di informazioni e di dati, ma occorrerà poi dare continuità a questa attività per fare in modo che tale massa di conoscenze rimanga nel know how condiviso dalle varie strutture e continui ad essere messo a frutto”.