"Abbracciare gli alberi", a "La Biblioteca incontra" il saggio verde di Giuseppe Barbera
Ancorati alle radici, gli alberi non si muovono. Si procurano da soli il nutrimento grazie alla clorofilla, trasformando l'energia solare in materia organica. Non hanno un cuore, due occhi o due gambe. Possiedono tessuti in perenne condizione embrionale, pronti a dare origine a tutti gli organi necessari: se a un albero tagliano un ramo, una gemma fino ad allora dormiente sarà pronta a generarne uno nuovo. Sono virtualmente immortali. Forse per questo gli uomini, insoddisfatti della propria condizione, non hanno mai smesso di cercarli.
Giuseppe Barbera, agronomo siciliano da sempre impegnato nella tutela dell'ambiente e del paesaggio, esplora l'attrazione che gli esseri più evoluti del regno vegetale esercitano su poesia e letteratura dall'inizio dei tempi – dall'epopea di Gilgamesh, il primo uomo ad aver abbattuto un grande cedro cresciuto sulle montagne prossime all'Eufrate e ad aver avviato con i suoi colpi d'ascia il disboscamento che, complice un inaridimento climatico, ha portato alla fine della civiltà mesopotamica – nelle 259 pagine di "Abbracciare gli alberi".
Una seconda edizione rinnovata del libro, pubblicata nel 2017 nella collana "La Piccola Cultura" de "Il Saggiatore", sarà presentata venerdì 15 novembre alle 17.30 nella Sala Conferenze "Vincenzo Cardarelli" della Biblioteca Consorziale di Viterbo, al civico 18/E di Viale Trento. L'incontro – il primo della serie "Gli Speciali” per questa stagione – vedrà l'autore in dialogo con l'architetto paesaggista Consuelo Fabriani e sarà anche l'occasione per presentare "Arborvitae: il giardino che ancora non c’è, dedicato a chi non c’è più", un progetto di forestazione urbana che rinnova il linguaggio dei cimiteri tradizionali.
Il tutto a favore della creazione dei cosiddetti "Giardini della Rimembranza", spazi verdi dove è consentito piantare un albero dedicato alla memoria di coloro che scelgono la cremazione come atto finale. Un progetto, questo, che incarna appieno i principi dell’economia della cura promuovendo una visione sistemica tra ambiente, memoria, comunità e paesaggio. "Uno spazio nuovo per le nostre città, dove il ricordo di chi ci ha lasciato si fonde con la ciclicità della natura e il senso della vita che si rinnova".
Quanto al libro, "cambia il modo di stare nel mondo". "Un senso di leggerezza, di felicità sottile, di pace percorre il lettore, perfino quando ci racconta dello scempio edilizio perpetrato dalla mafia nella Conca d’Oro di Palermo, un giardino naturale di leggendaria bellezza che fece ritenere a Goethe di aver scoperto l’Eden in terra. Un benessere pervasivo da cui non si viene abbandonati neppure dopo aver terminato la lettura, che come una radice si espande, invade lo spazio interiore e modifica il rapporto con quello esteriore".
L'incontro sarà anche trasmesso in diretta sul Canale YouTube della Biblioteca.