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Telecamere di "Geo" accese sul Giardino delle Piante Acquatiche di Isola Polvese

lunedì 27 dicembre 2021

Tife, ninfee, lenticchie d'acqua e falsi papiri usati già nei giardini ornamentali. Piante le cui radici crescono proprio in acqua contribuendo a mantenerla pulite. Porta la firma del grande architetto di spazi verdi Pietro Porcinai, uno dei maggiori paesaggisti italiani, che lo ideò come spazio ricreativo sul finire degli anni '50 su commissione del Conte Giannino Citterio, all'epoca proprietario dell'Isola Polvese. Alla riscoperta del Giardino delle Piante Acquatiche, realizzato in un ambiente palustre rivelatosi habitat ideale anche per molte specie di uccelli, concorre ora la trasmissione "Geo".

Nello spazio del "Diario di Francesco Petretti", che andrà in onda su Raitre intorno alle 17.20, all'interno della puntata di lunedì 27 dicembre, il naturalista, biologo e ornitologo seguito dalla troupe diretta da Francesca Catarci guiderà alla conoscenza di un patrimonio unico come quello che sorge nel cuore dell'Area Protetta del Parco del Trasimeno, nella piscina circondata dal giardino costruita dentro una cava di arenaria dismessa, interamente scavata nella roccia e alimentata dalle acque del lago con un sistema di filtri naturali che costituivano una vera e propria novità.

La piscina in questione ha una profondità di 5,30 metri e l’acqua pompata dal lago è raccolta nella grande vasca centrale di forma rettangolare, che ha una profondità massima di circa 3,50 metri, e in vasche laterali di forme irregolari, create nel lato settentrionale delimitato dalla scarpata, di piccole dimensioni e scarsa profondità – non oltre 0,50 metri – con funzione di ninfei per le piante acquatiche. Al di là delle vasche di acqua stagnante, la combinazione delle varietà di piante acquatiche è stata studiata in modo da esaltare i cromatismio delle fioriture.

E, contemporaneamente, con la presenza della Typha Latifolia, esercitare la fito-depurazione dell’acqua. Tre le fasce, poste a diverse quote, in cui si articola il giardino. La prima è caratterizzata ad Est dalla presenza degli olivi e da un piccolo boschetto di lecci che proteggono l’ingresso degli spogliatoi. La seconda è costituita dal piano terrazzato pianeggiante intorno alla piscina e alle vasche laterali in cui cresce la collezione di acquatiche. La terza, in pendenza, è formata da un oliveto. Caratteristiche le tre coppie di sdraie costituite da grandi lastre di arenaria.

Sono i cosiddetti "stenditoi" inseriti sul piano terrazzato e nella scarpata ad Est della piscina circondata da piante tipiche del clima mediterraneo quali il mirto, il corbezzolo, il timo e la lavanda. Spazi, quote e livelli idrici furono impostati per generare, in chi si fosse immerso nella piscina, la sensazione di continuità con il lago. I locali per il trattamento delle acque sono nel terrapieno sotto il prato. Il giardino, che ospita piante sia autoctone che alloctone, è stato oggetto di recupero architettonico e funzionale da parte della Provincia di Perugia, ente proprietario, nel 1988 e nel 1995.

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