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Orvietana: Biagioli spiega Rizzolo, i giocatori e ...

giovedì 14 dicembre 2023
di Roberto Pace

Chiuso il capitolo Fiorucci, dal quale il distacco s'è rivelato tormentato per entrambe le parti, tocca ad Antonio Rizzolo il compito di ricaricare le pile, apparse un po’ giù di carica nell’ultimo periodo. La scelta è stata collegiale, a dirigere le operazioni c’era il presidente, Roberto Biagioli, che illustra i perché e per come si è giunti a puntare sull’ex giovane idolo del popolo biancoazzurro capitolino:

"La nostra preferenza è andata su Antonio dopo averlo incontrato e ascoltato. C’è parso, individuare in lui 'nervo scoperto' che sarebbero, poi, le motivazioni adatte per quanto andavamo cercando. Ha un ottimo passato da calciatore, può vantare esperienze formative e importanti in club di un rilievo quantomeno discreto. Pensiamo aver bene interpretato la voglia di continuare e imporsi in questo mestiere, non ultimo la sua matrice tutta orvietana. Che c’ha portato ad altre considerazioni, umane e pure materiali. Umane perché, sentendosi parte integrante del nostro territorio avrà qualche motivazione in più che non guasta, materiali, in quanto la sua prossimità al posto di lavoro contribuirà a limitare alcuni costi e a noi fa comodo. Altro elemento, abbastanza influente, la sua amicizia con Enrico Broccatelli, chiamato Zenga. Il quale ha accettato l’incarico a svolgere il ruolo di 'secondo', mantenendo quello di allenatore degli Juniores Nazionali. Lavoreranno insieme e senza tempi morti per approfondire la loro conoscenza. A valutare la nostra decisione sarà, come consuetudine, il campo. Inutile, adesso, avventurarsi in dichiarazioni roboanti. Serviva una scossa, stiamo cercando di darla. Ferme restando le mie personali considerazioni quando si è costretti al cambio di panchina. Avere un nuovo allenatore non è certezza di successo e ne siamo consapevoli. Fiorucci, per ben cinque volte, era riuscito nell’intento. Credo, basti, a giustificare il profondo dispiacere che sto ancora provando. Conosco l’uomo e ho avuto modo di apprezzarne i valori. Purtroppo, recita un detto popolare: 'il cuscinetto si è grippato'".

Presidente, sente il bisogno di inviare un messaggio ai giocatori?
"Vorrei semplicemente avvertirli che, se qualcuno si fosse creato un alibi, è il momento per dare la dimostrazione che avevano ragione. Vedremo se, strada facendo, occorrerà fare qualcosa, pur essendo convinto come il nostro organico attuale non sia inferiore a quello di una decina di squadre del nostro girone. La situazione è serie, ma non drammatica, abbiamo 15 o 16 punti se il nostro ricorso avrà l’esito sperato. Per questo continuo a essere fiducioso".

Già che ci siamo, mandi un messaggio ai tifosi, manifestatisi più caldi del pensabile.
"Il pubblico fa il suo mestiere e questo ci sta. Ai tifosi risulta particolarmente facile portare la squadra e i giocatori alle stelle se vincono, mandarla alle stalle quando c’è un intoppo. Posso capire gli impulsi della domenica pomeriggio, però, devono sapere e credere quanto sia difficile stare dall’altra parte del tavolo e mantenere gli equilibri. Gestire una squadra di questa categoria, con le nuove norme fiscali e sul rapporto di lavoro, è sempre più complicato. Nella mia azienda, ove esistano motivazioni valide a chiudere un rapporto, si fa e basta. Nel calcio, adesso in tutte le categorie, ciò non è più possibile, con l’atleta che continua a percepire lo stipendio fino al termine della Stagione. Penso che, nei palazzi ove si decide, abbiano perso la misura delle cose. Tanto, chi se ne frega! Per i professionisti pagano le emittenti attraverso i diritti televisivi. Dove, tra l’altro, le più importanti fanno balenare una concorrenza che in realtà non c’è. Così facendo risparmiano soldi, che avrebbero fatto, magari, comodo per aiutare i club più piccoli e implementare i settori giovanili. Mah, dovesse rompersi la corda ne vedremo davvero delle belle, o meglio, brutte per chi ama davvero il calcio".

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