Grande affluenza per la riunione di Officina Comune al Teatro di Ficulle
In vista del referendum sulla fusione dell'alto Orvietano che domenica 13 aprile chiamerà alle urne gli elettori di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, si è tenuta presso il teatro di Ficulle un'affollata riunione promossa dal comitato del sì che ha avuto come ospite Augusto Casini Ropa, ex sindaco del Comune di Savigno, fuso nel nuovo Comune della Valsamoggia.
Gli esponenti di Officina Comune hanno presentato "il Comune che verrà", ossia le linee guida che la prossima amministrazione dovrà seguire per la costruzione del Nuovo Comune Unico. "Il nuovo assetto amministrativo - riferiscono - è stato concepito per portare benefici reali e concreti nella vita quotidiana dei cittadini, grazie alla maggior specializzazione del personale ed alla concentrazione di risorse umane su specifici incarichi e mansioni. E' stato spiegato come una organizzazione amministrativa efficiente, legata alla maggiore forza di un Comune numericamente più forte, possa attrarre operatori economici nel territorio. Il Comune unico deve essere visto come una possibilità per garantire un futuro diverso alle nuove generazioni, perchè non debbano essere obbligati ad andare via per cercare un lavoro come accade adesso. Un conto è avere la liberta di scegliere, un conto è essere obbligati. Anche quello che viene definito l'ambito del sociale, che comprende scuola, sanità, assistenza alle fasce deboli della cittadinanza, avrà benefici dal Comune Unico. Al tavolo delle trattative, infatti, sono gli enti più grandi, purtroppo, prevalere mentre i comuni più piccoli ne rimangono svantaggiati. Il nuovo Comune, invece, diventerà il 5° nella comprensorio di Terni ed il 23° nella Regione. Con questa nuova consapevolezza e con la futura specializzazione degli impegati comunali, un sindaco potrà presentarsi agli incontri, ai bandi, ai progetti con più carte da giocare e maggiore peso politico. Infine, è stato ribadito ancora una volta che il nuovo Comune non porterà via i servizi anagrafe dagli attuali comuni, ma che questi resteranno aperti tutti i giorni negli stessi uffici. I capoluoghi diventeranno Municipi e tutto resterà come sempre".
"Casini Ropa - aggiungono - in qualità di ex sindaco del Comune di Savigno e ex Presidente dell'Unione dei Comuni della Valsamoggia ha condiviso il percorso che ha portato alla fusione di cinque comuni nel Comune Unico di Valsamoggia, spiegando le criticità che derivano dalle Unioni dei Comuni, poichè è facile accorpare funzioni secondarie o nuove, come ad esempio l'informatizzazione, ma è altrettanto difficile trovare soluzioni condivise quando si tratta di coordinare le attività che riguardano più direttamente l'apparato amministrativo e dei servizi. L'unione del servizio tributi, ad esempio, ha evidenziato differenze di trattamento tra comune e comune, perché ogni paese ha mantenuto le proprie tariffe. Si sono riscontrate difficoltà anche nella programmazione turistica, perché ogni sindaco guardava al suo territorio, sapendo di dover rispondere ai propri elettori.
Insomma, la difficoltà di prendere decisioni condivise, la minore rappresentatività politica dell'Unione, in quanto Ente di secondo grado e non eletto direttamente dai cittadini, il mantenimento delle problematiche interne ad ogni singola amministrazione hanno portato i Sindaci ed i Consigli comunali della Valsamoggia ad ammettere il fallimento dell'Unione dei Comuni ed a iniziare il processo di Fusione".
"Sottoposto al fuoco di fila di domande dal pubblico - concludono - Casini Ropa ha spiegato come un Comune più grande, dotato di risorse (in Valsamoggia gli incentivi finaziari previsti per legge sono arrivati!), può fare in modo che il bambino che vive in un piccolo paese abbia le stesse possibilità di istruzione del bambino che vive in città, e di come il nonno di quel bambino possa avere la stessa assistenza del nonno del bambino di città. La serata si è conclusa parlando di indentità. In riferimento alla sua terra, Casini Ropa ha detto 'Se siamo in Giappone e ci chiedono da dove veniamo diciamo dall'Europa, se siamo in Europa diciamo che siamo italiani, a Roma diciamo che siamo di Bologna, se siamo a Bologna diciamo che siamo di Savigno e se siamo a Savigno diciamo che siamo di Buda (la più piccola frazione dell'ex comune di Savigno), insomma, oggi tutti viviamo in una frazione se ci rapportiamo con il mondo intero'. La fusione è un modo per salvaguardare i nostri territori, non per cancellarli dalla storia".