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“Ciccio alla Capannaccia” vince ai “Quattro Ristoranti” di Alessandro Borghese

mercoledì 27 gennaio 2016
“Ciccio alla Capannaccia” vince ai “Quattro Ristoranti” di Alessandro Borghese

La trattoria “Ciccio alla Capannaccia” di Torre Alfina, si aggiudica il titolo di “Miglior trattoria di confine” nell’ambito del programma televisivo di Sky “Quattro ristoranti” presentato dallo chef Alessandro Borghese.

Al termine del voto finale dato dallo stesso chef, Ciccio conquista 104 punti con motivazione “la trattoria è nelle mani di Daniele Poici, della fidanzata Elena e della mamma, che ha portato in cucina le ricette del padre. Romano di nascita, Daniele si è trasferito in campagna e si è innamorato del paesaggio incontaminato e della genuinità della vita. La cucina è casereccia, i prodotti sono tutti a Km 0, provenienti da Lazio, Umbria e Toscana. Il locale esiste dal 1954, ma Ciccio lo ha preso in gestione da quattro anni. Prima era una fraschetta, un posto con un braciere dove si vendeva vino e pane, poi è diventato un alimentari dove si poteva trovare di tutto”.

La Capannaccia è un luogo storico per l'Alfina. Proprio a pochi metri di distanza dal confine tra Umbria e Lazio, basta fare qualche passo sul piazzale e si scavalca senza accorgersene tra Castel Giorgio e Torre Alfina. Ma oltre alla geografia La Capannaccia è un vero e proprio pezzo di storia e cultura dell'altopiano dell'Alfina. I ricordi di tante generazioni di castelgiorgesi e di torresi portano alla Capannaccia un po' come tutte le strade portano a Roma, quelle strade che Daniele e la sua famiglia hanno percorso a ritroso. La romanità verace di Ciccio, contagiosa e piacevole, sono veramente diventati l'ingrediente che ha reso e rende La Capannaccia un luogo dove si esce con il sorriso e la sicurezza di aver mangiato bene.

Infatti, dopo varie vicissitudini gestionali, l'avvento di Ciccio ha saputo riprendere, riorganizzare e rilanciare un locale di cui si sentiva la mancanza. Lodi, lodi, lodi a Ciccio, a tutta la sua famiglia e allo staff del ristorante, che in questi anni non solo ha mostrato di saper offrire una cucina e una accoglienza ottima, ma ha saputo anche trasformare il senso dell'antica Osteria in una Osteria moderna ospitando il jazz e la musica blues.

Al secondo posto Silvia Chiatti dell’ “Hosteria da Pantalla” di Pitigliano. 90 punti e motivazione “La proprietaria, si occupa della sala e dei dolci, mentre la mamma è in cucina. La loro idea di cucina è tradizionale e casereccia, fatta con materie di prima qualità. Il menù è strettamente tradizionale, i tortelli con il ragù di cinta sono il must, chi li mangia torna per assaggiarli di nuovo”.

Oltre al successo di Ciccio, la ristorazione aquesiana si può godere il terzo posto della “Trattoria Da Gianfranco” di Trevinano. 89 punti con motivazione “La trattoria prende il nome del proprietario, verace come il paesino in cui vive e lavora con la moglie Anna, di Salerno. E il suo tocco mediterraneo e campano si sente. Le pareti sono tappezzate di foto di ospiti illustri. Posto accogliente, come il proprietario, la tipicità è che si fa tutto a mano, puntando soprattutto sulla pasta, sul cinghiale, sui pennuti alla griglia e sui dolci della casa”.

Quarto posto, infine, con 79 punti per la trattoria “Duca di Orvieto”, con motivazione “è affidata alle cure della chef e proprietaria Adler Bonavera, che accoglie gli ospiti e fa anche da sommelier. Di origine trentine, è arrivata a Orvieto direttamente da Roma, dove ha vissuto 30 anni, e propone una cucina ispirate alle ricette del 1500 e la propone senza cambiare nulla. Nel menù ci sono anche i formaggi di pecora fatti in casa. La sua filosofia è “faccio quello che mi diverte, quando non mi diverte più smetto e cambio”. Per Ciccio premio in € 5.000 da poter investire a suo piacimento.

 

 

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