politica

Fusione dell'alto Orvietano. I sindaci: "Nessuna incertezza sul quesito referendario. Saranno i cittadini a decidere"

giovedì 20 febbraio 2014
Fusione dell'alto Orvietano. I sindaci: "Nessuna incertezza sul quesito referendario. Saranno i cittadini a decidere"

Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta dei sindaci dell'alto Orvietano in merito al progetto di fusione.

Per fare ulteriore chiarezza e per liberare il confronto dal polverone strumentale di quanti antepongono il proprio protagonismo agli interessi generali dei cittadini (di oggi e di domani), ribadiamo le posizioni delle amministrazioni comunali che hanno richiesto alla Regione Umbria l'indizione del referendum per il comune unico dell'alto orvietano.

1) Le delibere approvate dai Consigli Comunali e inviate alla Regione Umbria stabiliscono con esemplare chiarezza che la costituzione del nuovo comune, quindi il processo di fusione, è condizionato dall'esito referendario. Pertanto la fusione riguarderà solo quei comuni in cui il SÌ risulterà prevalente. Se in un comune invece prevarranno i NO, quello stesso comune resterà escluso dalla fusione.

2) Il quesito referendario inviato alla Giunta regionale "rappresenta una mera proposta tecnica che può essere modificata o emendata nel corso dell'iter procedimentale". Sono queste le parole dell'Assessore Paparelli che condividiamo in toto. Quello che conta è scritto nelle delibere approvate dai Consigli Comunali, ossia che saranno i cittadini, tramite il referendum, a dire SÌ o NO alla proposta di comune unico. Il quesito dovrà quindi essere redatto in maniera tale da contenere questa fondamentale e irrinunciabile indicazione. Se invece saranno necessari due quesiti, allora la scheda dovrà contenere due quesiti.

3) La nascita del comune unico sarà quindi decisa dal referendum, strumento principe di democrazia diretta. Spetterà ai cittadini di Montegabbione, Monteleone d'Orvieto, Ficulle, Fabro e Parrano decidere in un modo o nell'altro. Questo è il punto centrale della nostra iniziativa. Le discussioni di lana caprina servono a confondere le persone e ad impedire lo sviluppo di un confronto sul tema proposto, che, appunto, è la nascita di un nuovo comune tramite un processo di fusione.

4) Non bisogna avere paura della democrazia e del voto. Le persone decideranno in piena libertà se appoggiare questo progetto di nuovo comune oppure se respingerlo. Noi siamo convinti - per tante buone ragioni che abbiamo spiegato e continueremo a spiegare - che il comune unico rappresenti lo strumento più forte ed incisivo per riprendere la via di un nuovo e diverso sviluppo. Però abbiamo voluto rimetterci completamente, e senza scorciatoie, alla decisione dei cittadini tramite referendum. Qualcuno avrebbe preferito avviare l'ennesima girandola di chiacchiere per spaccare il capello in quattro, perdere tempo e lasciare le nostre comunità abbandonate sul piano inclinato di un lento ma ineluttabile declino. Noi abbiamo fatto una scelta differente e di questa scelta risponderemo.