politica

Comunità Montana: aggiornato a venerdì l'incontro con Riommi. Intanto arrivano le reazioni politiche: durissimi i socialisti di San Venanzo

giovedì 12 febbraio 2009

E' stato interlocutorio e di riflessione l'incontro odierno tra l'assessore regionale Riommi e i quattro sindaci della soluzione istituzionale determinatasi, per la seconda volta, nel concitato e inconcludente consiglio che avrebbe dovuto eleggere gli organismi politici dell'ente. Riommi e i Sindaci Mocio (Orvieto), Bigaroni (Narni), Sensini (Amelia) e Ruggiano (Todi), hanno concordato che sono solo due le strade che si possono percorrere: o andare avanti con la soluzione istituzionale, che nella nuova legge delle CM è equivalente al commissariamento, o ritentare la soluzione politica, dandosi qualche giorno di tempo perché praticamente manca, a questo punto, il segretario provinciale del PD, per le dimissioni di Di Girolamo impegnato nelle primarie a Terni previste per questa sera. La riunione è stata dunque aggiornata a venerdì.

Intanto, sull'intricato pateracchio, arrivano le prime reazioni politiche. Una nota stampa della Sinistra dell'Orvietano chiama le forze politiche del centro sinistra della Provincia di Terni e del Tuderte a far prevalere il senso di responsabilità a vantaggio della tutela dei lavoratori della Comunità Montana, piuttosto che la pretesa di "strapuntini o postazioni di visibilità politica in Giunta". Visibilità che peraltro rivendicano, invece, i Socialisti di San Venanzo.

Questi ultimi, con un duro comunicato, non solo rivendicano una presenza sanvenanzese in Giunta, e precisamente nella vice presidenza, in virtù degli 8 mila ettari di territorio ricompresi nella CM, ma accusano palesemente il ramo ternano e orvietano del partito, con in testa il segretario provinciale Piacenti e il Vice Segretario Gialletti, di aver totalmente estromesso, con accordi sottobanco, San Venanzo e l'alto orvietano da qualsiasi rappresentanza politica e istituzionale nella nuova Comunità Montana.

"Il consiglio del 10 - afferma tra l'altro la sezione PS di San Venanzo - che non è saltato a causa dei socialisti ma per il caos generale avrebbe dovuto portare secondo questi scienziati della politica ad un Presidente della Comunità Montana del PD (Il sindaco di Orvieto) e ad un Vice presidente sempre del PD (il sindaco di Narni). I socialisti con 20 consiglieri nel nuovo consiglio della comunità montana sono decisamente il secondo partito (dopo i 36 del PD), secondo ogni logica politica avrebbero avuto il diritto ad avere la vice presidenza senza stare a discutere nemmeno. Senonché l'arroganza del PD che avrebbe voluto presidenza e vicepresidenza ed il servilismo della nostra segreteria che aveva ceduto tutte le posizioni del nostro partito, per di più togliendo qualsiasi rappresentanza a San Venanzo e dell'alto orvietano, hanno provocato questo disastro politico."

Riportiamo nelle correlate i comunicati integrali del PS di San Venanzo e della Sinistra dell'Orvietano.

Sulla questione della Comunità Montana prevalgano gli interessi dei lavoratori

Accordi sottobanco. Dopo 33 anni San Venanzo non ha più una rappresentanza nella Comunità Montana

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