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In memoria di Piero D'Inzeo, cittadino di Porano

sabato 8 marzo 2014
di Gisleno Breccia
In memoria di Piero D'Inzeo, cittadino di Porano

Il 13 febbraio scorso Piero D'Inzeo, cittadino onorario di Porano come il fratello, ha spiccato l'ultimo salto verso il Cielo. Per Raimondo, anch'egli poranese acquisito, scomparso il 15 novembre 2013, la modesta commemorazione nella seduta consiliare del 5 dicembre. Per Piero, invece purtroppo, dobbiamo annotare con rammarico come la nostra amministrazione comunale ne abbia ignorato del tutto la memoria.

Piero D'Inzeo, l'altra leggenda dell'equitazione azzurra, che avrebbe compiuto 91 anni lo scorso 4 marzo, vanta otto partecipazioni consecutive ai Giochi Olimpici, sei medaglie a "cinque cerchi", 2 argenti e 4 bronzi tra cui l'argento all'olimpiade di Roma 1960 su The Rock, quattro medaglie continentali e una serie infinita di vittorie internazionali. Era nato a Roma il 4 marzo 1923, circa due anni prima di suo fratello Raimondo, entrambi figli del maresciallo Costante sottufficiale di Cavalleria, loro primo istruttore. Il debutto nel 1946 a Piazza di Siena: concorso che vincerà sette volte, più di ogni altro cavaliere. Nel 1948 partecipa alla prima Olimpiade nel salto ostacoli, otto anni più tardi a Melbourne arriva la prima medaglia: Piero, in sella ad Uruguay, conquista il bronzo individuale e l'argento a squadre con il fratello Raimondo. Ultima Olimpiade Montreal 1976.

In mezzo a tanto lustro c'è anche il Concorso Ippico di Porano, che Piero con il fratello Raimondo onorarono della loro presenza. Un esserci non solo di facciata e non solo agonistico ma di partecipazione collaborativa concreta; in fondo, ad un evento di nicchia, per quanto nel suo 'piccolo' di eccellente qualità tecnica e pure a suo modo mondano come si addice alla dignità equestre, Loro temuti protagonisti sui campi di gara di tutto il mondo.

Cari Piero e Raimondo, Porano Vi è grata per la considerazione e l'affetto che avete sempre voluto dimostrare alla nostra comunità. Non solo. Ci sentiamo anche un po' in debito nei Vostri confronti. Certo non ci si poteva aspettare che anche in quest'ultimo 'Dressage' foste tutti e due in sella come un tempo sullo stesso percorso.
E dunque anche per Piero non si può non ribadire la proposta fatta per onorare la memoria di Raimondo: esprimere, realizzare un segno tangibile, visibile che Li ricordi degnamente in questo luogo.

Porano, Castel Rubello, Villa Paolina, i Luoghi del concorso ippico, ed anche delle gesta di Piero e Raimondo D'Inzeo dei quali possiamo vantarci concittadini.
Una Terra stupenda la nostra nell'antico territorio orvietano di Velsna etrusca, di Urbs Vetus medioevale in cui illustri poranesi furono attori priviligiati, dagli Hescana agli Avveduti. Terra volsiniese sacra di vestigia eucaristiche e santuario del Corpus Domini.
Solo a pensare Villa Paolina con il parco stupendo non è possibile fare a meno di sognare progetti, idee, visioni per le giovani generazioni.
Non solo ricordi. Non solo concorsi ippici. Ma futuro.
Nel mio bagaglio di esperienza vissuta, ormai davvero stracarico e grave, vi sono stagioni meravigliose come quelle che vorrei per la nostra gioventù; per questi ragazzi che si accingono a prendere in mano le redini in un campo di gara pesante, difficile, con gli ostacoli - non solo purtroppo all'apparenza - insormontabili dovuti alla crisi economica e sociale e politica e culturale.
Ma le risorse ci sono ancora e stanno tutte al proprio posto. Sono quelle dei giacimenti di Cultura: il paesaggio; l'ambiente; la Storia. Nessuno potrà mai portarceli via. Ma bisogna proteggerli, difenderli. Averne cura.
Anche ripensando e riflettendo su come e dove poter attingere fondi e finanziamenti necessari. Magari, soffermandosi pur solo un istante, per un doveroso saluto, di fronte al cippo, alla targa, che dovrebbe star lì a ricordare di quando due indomiti cavalieri, i fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo cittadini onorari di Porano, pestavano coi loro cavalli il verde prato di Villa Paolina.

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