La fusione? "Un'esperienza pilota importantissima"
L'azione intrapresa dai Comuni di Fabro, Ficulle, Parrano, Montelone di Orvieto e Montegabbione segna a mio avviso l'avvento di una nuova fase del regionalismo umbro imperniata su di un processo di partecipazione e consapevolezza dei territori che sarà sicuramente da stimolo per le riforme endoregionali già avviate dalla Giunta regionale. Un'esperienza pilota importantissima. Un'azione che va nella direzione di realizzare un governo delle autonomie in grado di costruire una grande condivisione popolare delle scelte: meno burocrazia, più democrazia.
Il "comune unico" rappresenta infatti un passo in avanti nell'evoluzione della gestione dei rapporti con i cittadini, nell' aumento del peso politico delle comunità che condividono il percorso, nel risolvere la frammentazione esistente e nella razionalizzazione delle risorse a disposizione. Un nuovo ente di circa 8 mila abitanti che si attesterebbe al ventitreesimo posto in Umbria, diventando più competitivo anche nell'accesso a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, senza considerare, ovviamente, la dimensione del risparmio. Non si tratta di un esperimento di ingegneria istituzionale, in molte altre zone d'Italia si sta andando nella medesima direzione.
Il PD provinciale pertanto sosterrà con decisione il percorso che porterà le comunità interessate ad esprimersi attraverso l'iniziativa referendaria auspicabilmente nel prossimo maggio.
E' un segno di maturità dei territori, uno scatto di coscienza nella logica dello stare insieme. Uno spirito collaborativo rinnovato che avverto anche nel lavoro che stiamo condividendo nella Federazione del Partito Democratico di Terni, luogo che si caratterizzerà sempre di più non come mera sommatoria di istanze che escono, spesso con un approccio campanilistico e rivendicativo, da angusti confini amministrativi ma come tavolo di discussione dove elaborare soluzioni a problematiche che per loro natura necessitano di essere affrontate ad un livello extracomunale.