Venti anni di Cittaslow International, a Orvieto l'Assemblea Generale 2020
"Slow" come attitudine propria non di chi è lento, rallentato o frenato ma consapevole di passato e presente. E in cerca di applicativi per essere protagonista del futuro. "Slow" in contrapposizione a quel "fast", rivelatosi cieco e sordo alle peculiarità territoriali. "Slow" come Cittaslow International, l'associazione nata al Teatro Mancinelli di Orvieto – era il 15 ottobre 1999 – da un'idea di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, condivisa con Bra, Greve in Chianti e Positano. Una rete arrivata a contare 269 realtà – tra le 11 umbre, oltre a Orvieto, anche Ficulle e Parrano – in 31 Paesi del mondo, con centinaia di progetti che puntano a migliorarlo, influenzando i modelli di sviluppo.
Per celebrare il 20esimo anniversario della fondazione, in concomitanza con la festa del Corpus Domini quest'anno sono giunti sulla Rupe oltre 350, sindaci e delegati, provenienti anche da Australia, Taiwan, Canada, Giappone, Corea del Sud, Cina e Usa. Nel 2020 – venerdì 19 e sabato 20 giugno – Orvieto tornerà ad ospitare l'Assemblea Generale. Se ne è avuta conferma martedì 15 ottobre, nel ventennale esatto, all'ultimo piano di Palazzo dei Sette, dove ha trovato posto l'headquarters, la sede centrale di Cittaslow International dotata di Biblioteca, Archivio e Ufficio Fundraising. Oltre 40, le realtà inserite nell'Albo dei Sostenitori Locali, in aggiunta a quello dei Mercatanti.
In programma, c'è il rinnovo del presidente e degli organi sociali ma l'appuntamento si annuncia già come un'occasione aperta all'intera comunità per dialogare con altre città virtuose che sono spesso laboratori di innovazione. "Siamo alla ricerca di città animate da uomini curiosi del tempo ritrovato – è impresso a chiare lettere sul manifesto fondativo – ricche di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, di luoghi dello spirito, di paesaggi non violati, di artigiani affascinanti, dove l'uomo ancora riconosce il lento, benefico succedersi delle stagioni, ritmato dalla genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della salute, della spontaneità dei riti".
Non è un caso, forse, se la lumachella orvietana abbia la stessa forma della chiocciola arancione promossa a simbolo della filosofia slow. E di quella volontà di porre al centro dell'azione amministrativa principi come lentezza positiva, sostenibilità e giustizia sociale. Ma anche economia circolare, ruralità e resilienza da tradurre in progetti per la qualità urbana e il contrasto alla desertificazione sociale, nuovi sistemi e soluzioni per la protezione ambientale, trasporti sostenibili, risparmio energetico, maggiore attenzione a lavoro, giovani, filiera della qualità e messa in valore delle tradizioni da far vivere, nel pubblico-privato. La scuola come elemento di traino dell’educazione civica e civile.
"La possibilità di reciproche visite tra diverse cittaslow europee – ha suggerito al riguardo, il segretario generale di Cittaslow, Pier Giorgio Oliveti – apre la prospettiva e la mente dei giovani, facilitando anche l'auto-rappresentazione dell'identità locale. Sul fronte della mobilità alternativa la proposta avanzata è quella di uno shuttle bus elettrico, dal design moderno, con batterie di nuova generazione che lo rendono ecologico al 100%". In attesa di vederlo transitare per il centro storico, il Comune di Orvieto ha aderito al Patto dei Sindaci per il Benessere Equo e Sostenibile.
Un documento di cittadinanza attiva, quello promosso da Cittaslow, che punta l’attenzione sulla prospettiva del passaggio a un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio entro il 2030. La prossima settimana, intanto, saranno ad Orvieto due delegazioni provenienti dalla Corea. Sono 80, invece, i sindaci convocati all'Assemblea della Rete Italiana delle Città del Buon Vivere di venerdì 18 ottobre nella Sala Cittaslow del Palazzo dei Sette per fare il punto su quanto fin qui svolto e pianificare l'attività futura, calendarizzando i principali eventi e i mercati. Non solo quelli di piazza, ma anche virtuali, a sostegno della piattaforma di e-commerce che sarà lanciata il prossimo anno.
All'ordine del giorno anche la definizione di pacchetti stagionali per un turismo realmente esperienziale e progetti come "Metropoli di Paesaggio" che guarda a quest'ultimo come infrastruttura non invasiva. In altre parole, innovazione attraverso la tradizione. Ovvero "mettere in valore quello che siamo, senza autodistruggerci, con la collaborazione di una città che non va musealizzata, ma vissuta e raccontata al meglio, innestando semi di futuro come quello di una Scuola di Alta Formazione per l'Artigianato per essere esempio da seguire e implementare. Siamo visionari, ma concreti. Anticipatori".
Per ulteriori informazioni:
www.cittaslow.it