Villa Paolina, si consolida la collaborazione tra Iret-Cnr e Associazione Acqua

Si consolida la collaborazione tra l'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri – Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Associazione Acqua nei confronti di Villa Paolina, il gioiello del XVIII secolo, alle porte di Porano, immerso in circa 10 ettari di parco, tra i più rilevanti dell'Umbria per la varietà, lo sviluppo e la vetustà delle specie vegetali presenti. Oltre alle visite guidate, la convenzione appena sottoscritta da Carlo Calfapietra, direttore di Iret-Cnr Porano, e Federica Di Orazio, presidente dell'Associazione Acqua, prevede anche l'organizzazione di eventi culturali, attività formative e seminari tematici.
Fin dalla sua nascita, l'associazione, attuale soggetto gestore dell'Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi, è impegnata nel favorire l'accessibilità dei beni storici e architettonici presenti nel territorio di Porano. È nell'ambito di queste azioni, dunque, che si inserisce il rinnovato e collaudato rapporto di collaborazione che agevolerà le visite guidate del complesso architettonico, costituito dal nucleo della villa nobiliare, con gli annessi di servizio e le corti. Attività culturali, turistiche e divulgattive nel pieno rispetto delle attività dell'istituto e delle relative norme di sicurezza.
Un rapporto che nel corso degli ultimi dieci anni ha consentito l'accesso al palazzo e al parco di numerosi visitatori e studenti, anche con il supporto della Provincia di Terni, proprietaria del sito, e della Regione Umbria, nell'ambito della Rete degli Ecomusei. Già nel 2014, inoltre, Villa Paolina era entrata a far parte della European Garden Heritage Network, il circuito internazionale dei grandi parchi all'interno dell'Unione Europea. Conosciuto nel '5-600 come Villa dei Sette Cardinali, l'immobile ha assunto le connotazioni di una vera e propria dimora gentilizia intorno al 1706.
Il tutto su iniziativa di Giovan Battista Gualterio, figlio di Stanislao, Marchese del Corniolo, che vi risiederà con la moglie, la Nobildonna Giulia Staccoli di Urbino, intenzionato a farne una residenza estiva per i prelati del tempo e poi divenuta di rappresentanza. "All'assetto settecentesco si riferiscono i lunghi viali che immettono nella proprietà agricola e nei luoghi dedicati alla caccia sia all'interno che all'esterno del parco, i giardini all'italiana e le fontane tardo-barocche". Nel secolo successivo, la villa visse una nuova fase di splendore.
Fu, infatti, la residenza preferita del Marchese Filippo Antonio Gualterio, illustre uomo politico nell'Italia risorgimentale e neo-unitaria. Nel 1874, insieme a tante altre proprietà della famiglia, fu alienata e passò nelle mani dei Viti Mariani. Da allora sarà chiamata Villa Paolina, in onore della nuova proprietaria, la Marchesa Paolina. Sul finire dell'800 verranno apportate quelle importanti modifiche ai giardini e agli interni dell'edificio che gradualmente assunsero le forme attuali. Nel '900, l'antica Limonaia è diventata una funzionale struttura di accoglienza.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di visita:
associazioneacqua@libero.it – ecomuseo-etruschi@libero.it

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