cultura

Tra intrighi e potere, rivive la "Congiura al Castello" di Magione

martedì 16 luglio 2019
di Davide Pompei
Tra intrighi e potere, rivive la "Congiura al Castello" di Magione

"Rivivi, gusta, ammira". Sono i tre imperativi dell'edizione 2019 di "Congiura al Castello", l'evento che da martedì 16 a venerdì 26 luglio vede il Castello di Magione ospitare uno spettacolo teatrale itinerante in cui il regista Giampiero Frondini fonde verità storica e fiction per inscenare la congiura che il Cardinale Orsini tramò proprio in questo luogo ai danni di Cesare Borgia, detto "Il Valentino". Spazio anche a un sontuoso banchetto con autentiche vivande del XVI secolo.

Le ricette, ritrovate e rivisitate da Archeofood, associazione nata dal connubio tra archeologia e gastronomia storica, in collaborazione con l'Università dei Sapori, per stupire anche i moderni palati, risalgono al 1500. Immancabili, mosto cotto e pesce di lago. E poi c'è l'arte contemporanea di Giorgio Lupatelli, al centro di un'intensa mostra allestita nella Sala del Banchetto che propone “L’Altra Congiura”, un ciclo di opere a tema di pittura digitale, allo stesso tempo contemporanee e caravaggesche, ricche di iconografia.

E tavole dedicate a Leonardo, nel 500enario della morte. "Tra il gennaio del 1500 e l’estate del 1502 – ricostruiscono gli organizzatori – Cesare Borgia si era impossessato dell’intera Romagna e di parte delle Marche. Lui e suo padre, Alessandro VI, avevano dunque conquistato l’egemonia su tutti i territori ecclesiastici. La famiglia Orsini tentò di opporsi a quello che sembrava un destino ineluttabile, tramando con alcuni dei signori dell’Italia centrale convocati proprio al castello".

Nato come Ospedale dei Cavalieri Gerosolimitani, attuali Cavalieri di Malta, il nucleo originario di quest'ultimo fu edificato nella metà del XII secolo. Tra il XIII e il XVI secolo, poi, venne ampliato fino a raggiungere l'attuale imponente struttura dove si producono i pregiati vini della DOC Trasimeno che saranno proposti durante il banchetto rinascimentale curato da Paolo Braconi e Marino Marini. Da ammirare, il chiostro, la cappella con gli affreschi della scuola del Pinturicchio e le sale antiche.

"Avvedutisi li Orsini, tardi, che la grandezza del Duca e della Chiesa era la loro ruina, feciono una dieta alla Magione, nel Perugino". Così narra Niccolò Machiavelli nella sua celebre opera "Il Principe" e, fra intrighi e potere, gli attori della Compagnia Teatrale Magionese sono pronti a far rivivere quelle suggestioni grazie all'evento organizzato con la direzione artistica di Giorgio Lupattelli dal CRAL Domenico Cancelloni, con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Comune di Magione e Comune di Fermo.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
348.3065019 – info@congiura.it

Foto: www.congiura.it

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