"Orvieto in Fiore 2019" si fa in sette. "Un colorato mosaico di iniziative"
L'anteprima, mercoledì 5 giugno alle 16.30 con "Sorella Terra. Natura e Clima", letture a gran voce nella Corte Interna della Libreria Valente. Il gran finale, nella serata di domenica 9 giugno in Piazza del Popolo con il Torneo dei Balestrieri, lo spettacolo medievale e l'assegnazione di Palio e Paliotto della Palombella. Nel mezzo, tutto un fiorire di appuntamenti che tra storia, tradizione, folklore, disfide e tappeti fioriti invitano a trascorrere sulla Rupe il lungo weekend di Pentecoste.
È l'incanto di tarda primavera che regala "Orvieto in Fiore", la manifestazione promossa dall'Associazione "Comitato Cittadino dei Quartieri" con il patrocinio di Regione dell'Umbria, Comune di Orvieto, Comune di Bolsena, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Opera del Duomo, Diocesi di Orvieto-Todi e il supporto, non isolato, del Gal Trasimeno-Orvietano. Presentata lunedì 3 giugno nella Sala delle Quattro Virtù del Palazzo Comunale, anche la settima edizione riscopre una tradizione antica.
Quella delle infiorate, che abbelliscono con i colori dei quartieri e al tempo stesso uniscono non solo il centro storico ma anche le frazioni. "Custodi non tiranni, per un nuovo rapporto tra persona e Creato", il tema dell’edizione 2019, ispirato all’Enciclica "Laudato si'" di Papa Francesco e scelto, come di consueto, da monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, che premierà anche il miglior disegno.
Le infiorate saranno realizzate all’interno di chiese e palazzi della città a partire dalla mattina di sabato 8 giugno coinvolgendo quasi 200 persone. Circa 13.000 i fiori e 800 i mazzi di crisantemina e semprevivi che verranno utilizzati per comporre i disegni di 2,40 x 3 metri. Il prologo, venerdì 7 giugno alle 17.30 nella Sala Consiliare del Comune con la presentazione dei bozzetti delle infiorate, elaborati dagli studenti della II A, II B e III C del Liceo Artistico, sui quali si cimenteranno dieci gruppi di infioratori.
Sabato 8 giugno alle 18.30, con partenza da Piazza Cahen, sulle note della Filarmonica "Luigi Mancinelli" inizierà il percorso alla scoperta delle dieci infiorate realizzate lungo Piazza Belisario (infiorata di Ciconia), Piazza Sant’Angelo (infiorata del Fossatello), Piazza XXIX Marzo (infiorata del Quartiere Corsica), Chiesa di San Giuseppe (infiorata del Quartiere Santa Maria della Stella), Piazza Gualterio (infiorata del Quartiere Serancia e di Torre San Severo), Piazza De’ Ranieri (infiorata Canale), Palazzo Simoncelli (infiorata del Quartiere Olmo e Sferracavallo) e, a seguire, il Gran Banchetto di Fiori, Frutti ed Erbe e intorno alle 19.30 la premiazione dei concorsi fioriti in Piazza Simoncelli.
Presente fin dagli esordi tornerà, infatti, come annunciato il concorso "Finestre, Balconi e Vetrine in Fiore con i Colori dei Quartieri", curato da un paio di anni a questa parte dalla Fidapa Bpw Italy. E poi "L'Aperitivo Floreale Street Food", con l'intrigante novità dell'Aperitivo Floreale Archeologico Medievale che sarà servito al Pozzo della Cava, meta di una speciale visita "fiorita" ai sotterranei sul tema dei Beffati e dei Malcorini, le due fazioni avverse della famiglia orvietana dei Monaldeschi. Al termine, brindisi ispirato ad un grande evento di 555 anni fa, a base di Ippocrasso e piccoli assaggi di pietanze tardo-medievali. E ancora il Mercatino Florovivaistico e Artigianale in Piazza della Repubblica.
A corollario della discesa su Piazza Duomo della Palombella – domenica 9 giugno alle 12 in punto – la benedizione del Palio che nel pomeriggio sarà assegnato all'ombra del Palazzo del Capitano del Popolo. Qui, sarà rievocato il Palio dei Balestrieri che si teneva già tra il ‘400 e il ‘500 e la giornata di festa per le "Nozze Monaldesche" tra Giovanna Monaldeschi della Cervara e Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera, nella Pentecoste del 1464 chiamata anche "Pasqua Rosata", che segnò la pacificazione dopo un secolo di sanguinosi scontri.
Il Palio sarà accompagnato dai giochi di bandiera del Gruppo Sbandieratori e Musici dei Quartieri - più di 30 i componenti, azzerando limiti di età e genere, che promettono "scintille" - e danze sulle note de "Le Cornamuse del Drago". Quanto al Corteo Medievale, quest'anno si arricchirà di dieci nuovi costumi, oltre a giudice, damigelle che portano il Palio e la voliera con la colomba bianca e popolani dell'Associazione Rievocatori "La Rocca di Matilde" di Montefiascone. Quelli della coppia dei Monaldeschi, di grande pregio, realizzati dal costumista di Gualdo Tadino Daniele Gelsi (Sartoria Teatrale "Gelsi Costumi d'Arte"), saranno indossati da Susanna Fini e Simone Polegri.
Gli altri, ideati e cuciti a Monteleone d'Orvieto da Maria Cristina Gori ("Arte in Costume. Ricostruzioni storiche e realizzazioni abiti") rappresentano quattro coppie di famiglie di altrettanti quartieri. Per l’Olmo, Giannotto Simoncelli e Girasole Monaldeschi della Cervara interpretati da Roberto Paoletti e Anna Maria Paolini. Per il Santa Maria della Stella, Carletto Montemarte di Corbara e consorte interpretati da Nicolò Fratini e Marta Savoia. Per il Serancia, Ranuccio di Marsciano e consorte impersonati da Alberto Bellini e Sofia Sensi.
Per il Corsica, gli Avveduti. Ovvero Ernesto e Margherita Musini interpretati da Luigi Petrangeli e Roberta Cotigni. Si tratta di costumi realizzati grazie al sostegno della Ceprini Costruzioni. Quelli dei vessilliferi dei quartieri e dei gruppi di danze medievali sono opera, invece, della Sartoria Mir. Nuova anche la scenografia in piazza con le panche in legno con lo stemma dei quartieri e lo scudo del Casato dei Monaldeschi disegnate da Renzo Orsini e realizzate da Fausto Sangiovanni.
Al pomeriggio parteciperanno anche i ragazzi dell'Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi che hanno frequentato il laboratorio "Danzo, suono, canto e mi vesto come nel Medioevo", presentando alcune coreografie in abiti medievali nello spettacolo del Gruppo Dancamus. Sabrina Tesei ed Elisabetta Mancini hanno curato l'aspetto musicale e coreutico, le professoresse Annalisa Defazio, Francesca Compagnucci e Orietta Storti si sono occupate della realizzazione dei costumi medievali insieme ai ragazzi del laboratorio "Le Mani Sapienti".
In mezzo a tanto fiorire, sboccerà poi la pubblicazione "Le Rose di Reno", per rendere omaggio a Reno Montanucci, convinto sostenitore di "Orvieto in Fiore" e della città. A pochi mesi dalla scomparsa, sabato 8 giugno alle 17.30 nella Terrazza delle Ortensie del Caffè Montanucci, accompagnati da letture e note, un gruppo di amici ne farà memoria rendendo omaggio alla sua figura, senza retorica ma come gesto di gratitudine. "Un moto del cuore" che ha raccolto una trentina di contributi con la prospettiva di farne una collana dedicata a Orvieto.
Le api, una delle specie più a rischio per i cambiamenti climatici e il diffuso ricorso ai pesticidi, non saranno solo al centro dei laboratori e delle attività della Condotta Slow Food ma anche della mostra "Dai fiori al miele. Api, noi e il futuro del mondo...per fare tutto ci vuole un fiore" che sarà allestita con gli scatti fotografici di Maria Assunta Pioli e il coordinamento dell'architetto Maurizio Chiavari all'interno della Chiesa di San Giuseppe, dove resterà visibile da sabato 8 a domenica 23 giugno, dalle 9.30 alle 18.30. In vetrina, sabato 8 e domenica 9 giugno anche "Il Merletto di Orvieto. Fiore di un'arte tutta al femminile" con l'esposizione in Piazza Gualterio delle creazioni di Loretta Lovisa curata da Anna Rita Tempesta.
E se il Quartiere Medievale, venerdì 7 e sabato 8 giugno si accende di musica e vino con "Cantine Sonore", la manifestazione promossa da Radio Orvieto Web, in cui si innesta anche la passeggiata nel tardo pomeriggio di sabato 8 giugno curata dal neo-costituito Club di Territorio – Touring Club Italiano "A spasso per le vie dell'Olmo", dalla parte opposta a partire dalle 20 negozi aperti, ristoranti, pizzerie, bar e osterie in festa con musica dal vivo, artisti di strada, giochi popolari, addobbi floreali e luminosi animano "La Notte Bianca a Pistrella" voluta dai commercianti.
Annunciati burattini, trampolieri, giocolieri, mangiafuoco, musici itineranti, truccabimbi e bolle di sapone giganti. Prima, però, i più piccoli sono invitati a partecipare al laboratorio creativo "Ci vuole un fiore. Facciamo rifiorire Orvieto", animato da letture e sorprese. L'appuntamento è per venerdì 7 giugno alle 16.30 alla Libreria dei Sette – Giunti al Punto. Non mancherà una "Fior di Merenda" a cura dei produttori di Cittaslow International.
Nella stessa serata alle 21 in Piazza della Repubblica, avrà luogo il Concerto di arie liriche e scenette dal repertorio internazionale della Vocal Accademy of Orvieto in collaborazione con Opera Argentario della Maremma. Sabato 8 giugno alle 22, invece, in Piazza Duomo la Scuola di Danza "Scarpette Rosse" con coreografie di Loredana Materazzo porta "Musiche, colori e parole dal Mediterraneo". Lo spettacolo avrà inizio al termine della Veglia Diocesana di Pentecoste delle 21, presieduta in Duomo dal vescovo.
"Un programma intenso – hanno sottolineato Leonardo Mariani e Armando Fratini – che rispecchia lo spirito con cui è nato il Comitato Cittadino dei Quartieri, ovvero quello di aggregare tutta la città, e quello con cui è cresciuto 'Orvieto in Fiore' che anche quest’anno metterà insieme una serie di eventi in grado di valorizzare centro storico e frazioni. Non rimane che invitare tutti gli orvietani ad abbellire la città con i colori dei rispettivi quartieri e a tifare per i propri colori per far vivere anche ai tanti turisti che arriveranno a Orvieto un’esperienza da ricordare".
Al riguardo, ha parlato di "un grande contenitore, un variegato mosaico di proposte e iniziative", l'assessore alla cultura Alessandra Cannistrà. "È un lavoro di anni – ha detto – fatto di condivisione di un progetto che impegna risorse umane e razionalizza quelle economiche, destinandole alla socializzazione. C'è l'aspetto spirituale, ma anche lo spirito di una festa popolare nel segno dell'inclusività che, nel tempo, ha saputo arricchirsi. Quando c'è attenzione all'identità, oltre alla consapevolezza di vivere in una città d'arte, si può esprimere al meglio il genius loci".
Per ulteriori informazioni:
www.orvietodeiquartieri.it