cultura

Cerimonia di Vestizione Religiosa in Duomo per 15 novizie e 5 novizi

sabato 15 dicembre 2018
di Davide Pompei
Cerimonia di Vestizione Religiosa in Duomo per 15 novizie e 5 novizi

Hanno già ricevuto un nuovo nome "per nascondersi al mondo e consacrarsi a Dio" ed ora si preparano alla vestizione dell'abito religioso nel corso della cerimonia che avrà luogo sabato 15 dicembre alle 16 in Duomo. Provengono dal Noviziato "Madonna di Loreto" d'Italia. Molte di loro hanno anche origini iberiche, scozzesi, olandesi. Altre vengono da Belgio, Slovacchia, Perù, El Salvador. Dietro il velo di ognuna, si nasconde una storia. Un percorso di fede, talvolta una conversione.

Maria Dimora Eucaristia, Maria Consecrata Deo, Maria Fedeltà dei Martiri (Italia), María Paz de Nazaret, María Mare de Déu del Somriure, María Pureza del Corazón, María Pilar de Esperanza (Spagna), Mary Victory of the Cross, Mary Strenght of the Calvary (Scozia), Maria Docther Van Sion (Olanda), Maria Fidelitas Sacerdotum (Belgio), Maria Oslava Baránkovho VíÅ¥azstva, Miriam Qarov le Adonai (Slovacchia), Maria Splendor Caeli (Perù), María Milagro de Gracia (El Salvador).

Insieme a loro, prossimi all'importante passo anche cinque seminaristi della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato: Giuseppe Desole, Riccardo Toto (Italia), Gerard Solé de Jesús (Spagna), Jan Sedlicky (Slovacchia), Motiejus Krutulis (Lituania). Cinque novizi, in aggiunta alle quindici novizie appartenenti dell'Ordine delle Suore Serve del Signore e della Vergine di Matará al quale appartengono anche le tre giovani che attualmente svolgono il proprio servizio nella Cattedrale di Orvieto, vicina allo Studentato di Bagnoregio, dove si conta una comunità più numerosa.

Una presenza radicata in 160 conventi, 85 diocesi, 35 Paesi, 5 continenti. Quanto all'abito indossato nel ramo religioso femminile consiste in una tunica grigia, uno scapolare azzurro, il velo bianco per le novizie e azzurro per le professe, la fede nuziale per le suore di professione perpetua e la Croce di Matará. Nella simbologia, i colori rappresentano il mistero dell’Incarnazione: il blu rappresenta la divinità di Cristo e il grigio la sua umanità. Le consorelle di rito bizantino-ucraino indossano lo stesso abito religioso ma di colore nero, nel rispetto delle tradizioni locali.

Un colore che simboleggia la rottura con il mondo e il totale dono di sé a Dio. È così per la congregazione religiosa cattolica fondata in Argentina nel 1984 dal sacerdote Carlos Miguel Buela e per molte altre. Per dirla con le parole di Giovanni Paolo II, l’abito religioso è una testimonianza silenziosa, ma eloquente, è segno di consacrazione e di povertà. "Amiamo, dunque, l'abito che – recitano le Costituzioni dell'Istituto – deve essere come une seconda pelle. Diceva San Francesco d’Assisi che con la sola presenza di un religioso vestito con il suo santo abito già si predica".

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