Nasce "Cantiere Orvieto". Emilio Casalini presenta "Cantieri di Narrazione Identitaria"
Ridare splendore a un luogo bellissimo, partendo dall'autenticità e attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva di chi lo vive quotidianamente. È questo l'intento che muove "Cantiere Orvieto", l'Associazione Culturale appena costituitasi e aperta al contributo di chiunque voglia impegnarsi per valorizzare e promuovere la città e il suo territorio.
Tra le priorità avvertite, l'esigenza di andare oltre lo stanco lamento e il desiderio di assumersi una quota di responsabilità per non essere custodi di una rovina ma cantiere di idee, proposte e progetti. Uno di questi è stato ispirato dal recente incontro tenuto ad Orvieto da Emilio Casalini, autore del libro-manifesto “Rifondata sulla bellezza”.
La discussione che ne è derivata ha suggerito a "Cantiere Orvieto" di invitare nuovamente il giornalista per la prima iniziativa pubblica in programma mercoledì 30 maggio alle 17.30 al Palazzo dei Sette in collaborazione con l'Amministrazione Comunale. L'incontro, rivolto a dirigenti e docenti scolastici e a tutti coloro che sono interessati alla promozione del territorio, servirà a presentare il progetto "Cantieri di Narrazione Identitaria", già sperimentato in altre realtà, dove è affidato ai giovani il compito di raccontare la città attingendo alla loro creatività.
"Dobbiamo sentirci tutti coinvolti – afferma il presidente di 'Cantiere Orvieto' Alessandro Punzi – nel progettare una visione futura della città e darle concreta realizzazione muovendoci con passione e spirito di servizio, ispirati da pochi ma chiari concetti: consapevolezza, responsabilità, partecipazione, condivisione".
"Non c'è futuro senza identità – rilancia, dal canto suo, Emilio Casalini – non c'è identità senza narrazione, non c'è narrazione senza consapevolezza. Il declino è figlio della passività con cui si subisce il nastro del destino dimenticandosi di come la bellezza che abbiamo ereditato è frutto di secoli di impegno. Ci aspetta un duro lavoro di menti, occhi, mani e cuori per lasciare ai nostri figli un patrimonio di cui tornare ad essere orgogliosi".
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