Viaggio nel tempo. Alla riscoperta delle origini con l'associazione "Pietro Momaroni"

Saranno dodici i pannelli esposti dall’Associazione culturale "Pietro Momaroni" sabato 28 e domenica 29 giugno nel centro storico di Monteleone d'Orvieto. Un racconto nel tempo, che partirà dal Pliocene fino ad arrivare alla contemporaneità. L’occasione per l’esposizione arriva dal Comune e dalla Pro Loco guidata da Angelo Vittori, in occasione della tradizionale Festa de li Luminari, quando tutte le associazioni monteleonesi avranno un proprio spazio dedicato.
“Dai fossili del Pliocene alle tombe etrusche e romane – spiega Roberto Cherubini, uno dei soci fondatori dell’associazione - per arrivare alla fondazione del Castello nel Medioevo. Nel nostro spazio espositivo si farà riferimento anche all’incisione su rame di Monteleone, che risale al 1662: per quanto ci risulta, la stessa raffigurazione - che fu commissionata dall’orvietano Angelo Sanvitani - potrebbe essere la più antica di Monteleone. Probabile modello per il successivo e più conosciuto decoro della sala consiliare del Comune di Orvieto”.
Tra i lavori esposti dall’Associazione Momaroni, quello della genealogia dei monteleonesi, oggi digitalizzato. Ricerca che si è estesa anche ai comuni limitrofi di Ficulle, Montegabbione e Parrano. Tra le attrazioni principali e meno conosciute anche dai monteleonesi, la statua di testa antropomorfa, settecentesca in base alla datazione ipotizzabile e ritrovata nei pressi del capoluogo nel febbraio 2009. E ancora tutte le opere originali di Pietro Bilancini, compresa la raccolta delle sue poesie arricchite con quattro componimenti recentemente ritrovati in biblioteche fuori regione.
“Tra i momenti più suggestivi – anticipa il presidente Alessio Stollo (nella foto) - ci sarà una postazione per ascoltare alcuni componimenti del musicista Attilio Parelli”. L’esposizione, che sarà arricchita da alcune cartoline storiche del paese, si chiuderà su due preziose bottiglie di Teolino, tradizionale liquore monteleonese. Per i turisti, però, sarà possibile solo immaginare il suo sapore, che dai racconti dovrebbe richiamare il sapore del tè misto alle bucce di arancia.

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