Tesori nascosti, giardini segreti e dimore storiche dell'Orvietano aprono le porte per le Giornate Fai di Primavera

La bellezza è negli occhi di chi guarda. La grande bellezza, intorno a chi guarda. Di qui, l'urgenza di scovare ogni volta nuovi elementi su cui focalizzare lo sguardo. Oppure, gli stessi da guardare però con nuovi occhi e rinnovato spirito. L'imminente arrivo della nuova stagione fa fiorire così per il 22esimo anno le "Giornate Fai di Primavera" che il Fondo per l'ambiente italiano dedica a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio culturale e ambientale di quello che, con buona dose di retorica ma non a sproposito, è stato ribattezzato "Belpaese".
Sono più di 750, in tutta Italia, i luoghi spesso inaccessibili pronti ad aprire le loro porte sabato 22 e domenica 23 marzo per offrire un grande spettacolo di arte e bellezza. Ad Orvieto e nell'Orvietano, l'appuntamento si rinnova con il patrocinio dell'assessorato alla cultura grazie al locale Gruppo del Fai, che intende legarsi all'attualità più urgente puntando su una grave emergenza, quella dei beni storici di proprietà privata. Ovvero, dimore e siti di grande pregio monumentale e artistico. Oppure edifici più modesti ma dal forte valore identitario, tutt'altro che immuni dalla crisi, sempre meno considerati, tutelati e assistiti dallo Stato. E "Oh che bel castello... ma non raccontiamoci favole! Ovvero le dimore storiche private ai tempi della crisi" è proprio il tema scelto per fare da filo conduttore al percorso di quest'anno che si spinge anche oltre i confini umbri.
"Le recenti disposizioni in materia finanziaria - spiegano dal Gruppo Fai di Orvieto - hanno abrogato le agevolazioni riservate a quegli immobili pure riconosciuti di speciale valore culturale dal vincolo ministeriale: un vincolo che ne rende ancor più onerosa la gestione e manutenzione ma che ormai non può più garantire quel necessario sostegno che la normativa per i Beni Culturali aveva disposto e previsto fin dal 1939. Non è certo questa la tutela per ‘il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione' sancita dall'art. 9 della Costituzione. E pensare che senza questi bellissimi castelli, palazzi, ville e giardini ma anche antiche case, casali di campagna, torri isolate e persino ruderi l'Italia non sarebbe quello che è: il paese più bello del mondo!".
A rendere possibile l'evento, ancora una volta, il contributo di volontari generosi e motivati, dal Liceo Artistico e Classico e all'Istituto Professionale Alberghiero di Orvieto al sostegno del Lions Club Orvieto, dal supporto tecnico della Riserva Naturale Monte Rufeno al Museo del Fiore di Torre Alfina, passando per la Cooperativa L'Ape Regina e le Pro Loco di Allerona e Torre Alfina. Ma anche i Comuni di Acquapendente, Allerona, Orvieto e Porano e, in questa edizione più che mai, i privati che si sono resi disponibili all'iniziativa aprendo le porte delle loro dimore.
Cosa c'è da vedere

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