cultura
Luigi Barzini, notizie biografiche
venerdì 9 maggio 2008
di Maria Luisa Salvadori
Luigi Barzini nacque a Orvieto il 7 febbraio 1874. La madre, Marina Bartoccini, era una donna di casa; il padre, Ettore, era un sarto (discendente da una famiglia di sarti), molto apprezzato per il suo lavoro e molto conosciuto in città per il suo anticonformismo e la sua originalità, anticlericale e progressista.
Trascorse l’infanzia a Orvieto, nella casa ancora oggi esistente all’interno dei giardini comunali.
Tentò invano di conseguire il diploma di ragioniere all’Istituto tecnico di Perugia. L’idea era forse quella di inserirsi da contabile nell’industriola del padre. Non prese mai il diploma e, alla morte del padre, cercò di continuare la sua attività di capo sarto del Distretto militare. Riuscì benissimo, ma qualcuno pensò bene di soffiargli l’incarico, vantando licenze che lui non aveva.
Dal novembre 1898 al gennaio dell’anno successivo, visse a Roma con pochissime risorse, in cerca di lavoro. La situazione si sbloccò improvvisamente, quando per le vie della città incontrò Ettore Marroni, un vecchio amico degli anni di studi a Perugia, allora capo redattore del “Fanfulla”. Un paio di giorni dopo, Luigi Barzini esordiva sulla prima pagina del giornale con un articolo pupazzettato. Rivelò così le sue capacità di umorista e caricaturista.
Nel giugno dello stesso anno, appena venticinquenne, fu chiamato da Luigi Albertini al “Corriere della sera”, dove iniziò la sua brillante carriera di giornalista. Fu il primo redattore viaggiante italiano.
Con spirito di avventura, fu testimone di grandi conflitti e memorabili imprese. Nel 1900 inviò numerose corrispondenze dalla Cina, sulla rivolta dei boxers; nel 1904-1905 seguì il conflitto russo-giapponese, recandosi anche sui campi di battaglia; nel 1912 fu in Libia e nel 1915-18 fu corrispondente da diversi fronti del primo conflitto mondiale. Nel 1908 scrisse sul terremoto di Messina, nel 1910 raccontò il drammatico volo di J. Chavez, che per primo trasvolò le Alpi. Nel 1907, su proposta di Luigi Albertini, partecipò all’impresa più famosa della sua carriera: il raid automobilistico Pechino-Parigi (sedicimila chilometri, attraverso le zone più impervie della Russia e poi attraverso la Germania; due mesi di viaggio, il successo di un grande primato agli esordi dell’automobilismo).
La collaborazione con il “Corriere della sera” continuò fino al 1921. Nel 1923, a New York fondò <>, un quotidiano di divulgazione fascista, in lingua italiana, che diresse fino al 1931. Di nuovo in Italia, collaborò per poco tempo alla “Gazzetta del Popolo”; nel gennaio del 1932 assunse la direzione del “Mattino”, che mantenne fino all’agosto del 1933 (aveva dato al giornale un’impostazione di tipo americano, molto ricca di informazioni e troppo disinvolta per essere tollerata dal regime).
Ebbe incarichi politici (senatore del regno nel 1934) e continuò l’attività giornalistica presso altre riviste e giornali. Importante anche la sua attività letteraria: pubblicò sulla “Lettura”, rivista mensile del “Corriere della sera”, numerose novelle e racconti che prendono spunto dai suoi viaggi. Pubblicò alcune commedie; la più nota è Quello che non ti aspetti (scritta in collaborazione con Arnaldo Fraccaroli), che richiama in chiave ironica motivi pirandelliani. Lavorò alla scrittura di soggetti cinematografici. Numerosissimi sono i libri che ha scritto sui viaggi e le vicende di guerra vissute, unico il libro per ragazzi dal titolo “Le avventure di Fiammiferino”.
Tra i reportage in volume citiamo soltanto: Guerra Russo-Giapponese degli anni 1904-1905: Diario di un giornalista italiano al campo giapponese (Milano, Treves, 1906); La metà del mondo vista da un’automobile. da Pekino a Parigi in sessanta giorni (Milano, Hoepli, 1908); Scene della grande guerra (Milano, Treves, 1915); L’Argentina vista com’è (Milano, Tipografia del Corriere della sera, 1902; Impressioni boreali (Milano, Treves, 1921); U.R.S.S. L’impero del lavoro forzato (Milano, Hoepli, 1935); La guerra dell’Inghilterra. Commenti e spiegazioni (Milano, Mondadori, 1941).
Una raccolta di novelle e racconti è stata pubblicata da Hoepli (Milano, 1916), col titolo Qua e là per il mondo. Racconti e ricordi.
Il primo volume della sua autobiografia, iniziata soltanto, fu pubblicato postumo (Milano, Rizzoli, 1948) con il titolo Vita vagabonda: ricordi di un giornalista e la prefazione di Luigi Barzini junior, uno dei quattro figli avuti dal matrimonio con Mantica Pesavento. Luigi Barzini senior morì a Milano il 6 settembre 1947.
Questa notizia è correlata a:
Che fine ha fatto Fiammiferino? Barzini senior e la funzione creativa dell'immaginazione

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.