Omaggio ad un'ostetrica
Quando sei nata era di domenica, le undici di mattina, suonavano le campane. Erano per la messa, ma mi piaceva pensare che facevano festa alla mia prima figlia. Pesavi cinque chili e ti sei presentata di piedi, non di testa. Quando sei uscita eri tutta nera, non piangevi, non respiravi; e stavi per soffocare, cianotica. Allora la levatrice ti dette due sculaccioni e, mentre finalmente urlavi, ti apristi alla vita.
Così più volte, della mia nascita, mi ha raccontato mia madre: sempre calcando su quel particolare delle undici, delle campane, della domenica; su quelle pacche provvidenziali che nell’inevitabile, per me provocato pianto dell’essere al mondo, mi avevano fatto bere la vita.
da "Album di famiglia"
Laura Ricci
"Insopprimibili Vizi"
AM Edizioni Marotta
Roma, dicembre 2004
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