"Rappresentiamo analisi e proposte costruttive per migliorare, in sinergia, le problematiche della sanità"
Martedì 11 febbraio, come annunciato, prima della seduta della convocazione del Consiglio Regionale previsto alle 10, sono stati convocati a Palazzo Cesaroni alcuni comitati umbri nati per la salvaguardia della Sanità e della Salute Pubblica. In un clima di accoglienza istituzionale, oltre alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, erano presenti la presidente dell’Assemblea Legislativa, Sarah Bistocchi, la vicepresidente, Maria Bianca Tagliaferri, i consiglieri regionali Francesco Filipponi e Fabrizio Ricci e gli assessori regionali Thomas De Luca e Tommaso Bori.
Riconosciamo l’attenzione prestata nei confronti dei rappresentanti dei Comitati presenti all’incontro (ben quattro per Spoleto, mentre il COSP era l’unico in rappresentanza di Orvieto) grazie alla quale la nostra presidente Emma Scanu ha avuto modo di esporre le principali criticità individuate per i servizi sanitari territoriali e consegnare alla Presidente Proietti un dettagliato elenco, frutto del lavoro del Gruppo di lavoro tecnico-sanitario. Abbiamo, quindi, rinnovato il valore delle 7.312 firme raccolte in soli due mesi del 20204 per dimostrare la contrarietà della popolazione alla fusione del Distretto Sanitario di Orvieto con quelli di Terni e Narni-Amelia, evidenziando anche l’avvicinarsi della scadenza del contratto del suo direttore, prevista per il mese di giugno.
La presidente Proietti ci è sembrata sinceramente interessata all’esposizione del COSP, in particolare nei passaggi in cui si è rimarcata la necessità di rendere di nuovo attrattive le diverse posizioni organiche vacanti nelle nostre strutture, come risulta dallo scarso interesse rilevato ai bandi finora indetti per ricoprire tali posizioni. C’è stata poi condivisione sulla necessità di un vero rilancio dell’Ospedale “Santa Maria della Stella”, che deve tornare ad essere un vero Dea di 1° livello (non solo sulla carta) ma con delle specialità che puntino ad una sua implementazione in chiave interregionale, trovandosi al confine con il Lazio e la Toscana, in grado di attrarre una mobilità attiva che già si registra per alcuni reparti; un ospedale che, a partire da un’analisi delle esigenze del territorio, sia in grado di invertire la rotta delle migrazioni dei cittadini umbri, che vanno a farsi curare fuori regione, in favore invece di un’accoglienza dei cittadini residenti nelle regioni confinanti (com’era fino a pochi anni fa) a partire da un’analisi delle profonde trasformazioni sociali che hanno cambiato la popolazione del territorio orvietano e non solo.
Ringraziamo dunque per l’accoglienza ricevuta e riteniamo che questo sia il momento della fiducia e della fattiva collaborazione, rimanendo sempre vigili ed imparziali sull’operato della Regione in tema di Sanità e Salute Pubblica in Umbria e nell’area orvietana in particolare.
Comitato Orvietano per la Salute Pubblica O.d.V.