Geotermia sull’Alfina: il Tar dà ragione a Itw-Lkw, Mise decida in 45 giorni
Le sorti dell’Alfina dovranno essere decise in 45 giorni. Questa la sostanza della decisione del Tribunale Amministrativo dell’Umbria che ha accolto il ricorso della Itw-Lkw Italia spa annullando le delibere della Regione Umbria (736/2016 e 1429/2015) relative ai pareri sul progetto dell’impianto pilota geotermico che la società intende realizzare a Castel Giorgio.
Un pronunciamento determinante per il futuro dell’Altopiano dell’Alfina. Se fino ad oggi la discussione era incentrata sul pronunciamento della Regione all’intesa con la società, la disposizione del Tar ribalta la prospettiva e demanda al Ministero dello Sviluppo Economico la decisione sulla realizzazione dell’Impianto.
Nel testo della sentenza numero 00197/2018, consultabile integralmente tramite questo link, il Tribunale Amministrativo dell’Umbria chiarisce con precisi riferimenti che la il metodo di decisione assunto dalla Regione Umbria sia “del tutto irragionevole e contraddittorio”.
Estremamente significativo il passaggio in cui nella sentenza si riporta che: “Come esaminato nella parte in fatto, il progetto presentato dalla ricorrente è stato valutato favorevolmente in sede di conferenza di servizi indetta dal MISE ai fini dell’acquisizione dell’intesa da tutte le Amministrazioni partecipanti, ed in particolare da tutte quelle statali nonché dallo stesso Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Regione Umbria, se si eccettua la sola contrarietà espressa dai Sindaci dei Comuni di Castel Giorgio, Montefiascone, Orvieto, Acquapendente, Bolsena e Castel Viscardo. E’ infatti evidente come la conferenza di servizi costituisca la sede esclusiva dove le amministrazioni interessate e convocate manifestano con le forme prescritte l’assenso o il dissenso rispetto al rilascio del richiesto titolo abilitativo”.
Specificamente alla Regione e al potere dei Comuni di intervenire sulla realizzazione del progetto i giudici spiegano che: “Come esaminato nella parte in fatto, il progetto presentato dalla ricorrente è stato valutato favorevolmente in sede di conferenza di servizi indetta dal MISE ai fini dell’acquisizione dell’intesa da tutte le Amministrazioni partecipanti, ed in particolare da tutte quelle statali nonché dallo stesso Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Regione Umbria, se si eccettua la sola contrarietà espressa dai Sindaci dei Comuni di Castel Giorgio, Montefiascone, Orvieto, Acquapendente, Bolsena e Castel Viscardo. E’ infatti evidente come la conferenza di servizi costituisca la sede esclusiva dove le amministrazioni interessate e convocate manifestano con le forme prescritte l’assenso o il dissenso rispetto al rilascio del richiesto titolo abilitativo”.
Pertanto: “L’azione di accertamento deve quindi essere accolta, ordinando al Ministro per lo Sviluppo Economico di pronunciarsi espressamente sulla istanza della società ricorrente, nel termine di 45 giorni dalla comunicazione o notifica della presente sentenza, non ostandovi all’uopo la deliberazione G.R. 736/2016, qui annullata, previa attivazione dei suesposti strumenti sostitutivi”.
La vicenda, inoltre, non esula dal dibattito politico ed evidenzia ancora una volta la percezione completamente lontana della giunta regionale, in special modo della presidente Marini e dell’assessore Cecchini, verso le sensibilità del territorio. Ed in questo i casi Geotermia e Discarica di Orvieto ne sono il palese esempio.
Va registrato, comunque, che in sede di Governo l’analogo progetto di Itw Lkw Italia spa, ricadente sul Comune di Acquapendente, - lo scorso 23 dicembre 2017 - ha ricevuto il diniego da parte del Consiglio dei Ministri a norma dell’articolo 5, comma 2, lettera c-bis) della legge n.400 del 1988. In aggiunta il 24 gennaio scorso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sempre sul progetto “gemello” aquesiano di Itw-Lkw ha espresso “Giudizio negativo di compatibilità ambientale”.