Morto all'ospedale di Orvieto, il documentarista Folco Quilici
Si è spento sabato 24 febbraio all'Ospedale "Santa Maria della Stella" di Orvieto all'età di 87 anni Folco Quilici. Documentarista e scrittore italiano, attivo nella divulgazione naturalistica fin dagli anni '50, era nato a Ferrara il 9 aprile 1930 ma dalla metà degli anni '70 possedeva una casa nelle colline intorno a Ficulle.
E' del 1976 il documentario "L'Italia vista dal Cielo" dove omaggia anche l'Umbria, il luogo verde dove si sentiva a casa. All'agenzia AdnKronos, il figlio Brando e la moglie Anna hanno confermato che il decesso è avvenuto a causa di una polmonite. Tante, le reazioni e le espressioni di cordoglio alla notizia.
Lo ha ricordato come "una figura di intellettuale moderno che ha saputo dare alle immagini il senso profondo della narrazione del nostro pianeta", il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "La duplice dimensione che ha saputo offrire nelle sue opere, con una asciutta e ricca documentazione di sapore antropologico e con quella legata, invece, alla vita degli animali - ha affermato - ci ha proposto letture dei territori, a partire da quello marino, di una originalità insuperata, aprendoci a mondi e civiltà sino ad allora solo fantasticate dal grande pubblico. Il contributo dato, in particolare, alla conoscenza del nostro Paese, iniziata con la serie 'L'Italia vista dal Cielo', ha rappresentato un passo decisivo nella crescita di una educazione e di una cultura ambientalista. Scrittore, autore e regista tra i più apprezzati a livello internazionale, Quilici ha recato al patrimonio della conoscenza universale, il dono della sua opera. Alla moglie Anna, al figlio Brando, a tutti familiari, rivolgo i sentimenti di cordoglio del Paese e di riconoscenza della Repubblica".
"Con lui - ha aggiunto il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini - se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana. Un pioniere in tutti i progetti che ha avviato, sempre anni avanti rispetto agli altri, un italiano innamorato del proprio paese e un ferrarese innamorato della propria terra in cui era l'erede della grande tradizione giornalistica del padre Nello. Ci mancherà, ma i suoi lavori resteranno per sempre come guida e insegnamento per le giovani generazioni".
Nel giorno della scomparsa, anche il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani lo ricorda come "uno dei testimoni della lunga e intensa avventura quale fu il risanamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi a partite dalla fine degli anni '70". "Questa città - ha detto - ricorda con affetto Folco Quilici, il quale fu parte attiva di quell’esperienza che seppe raccontare mirabilmente nel documentario "Gioielli di Pietra: Orvieto e Todi città da salvare" fornendo un contributo significativo sulle origini, la storia, i problemi del dissesto idrogeologico ma anche documentando gli interventi di salvaguardia che vennero realizzati, man mano, in tanti anni di attuazione delle Leggi Speciali per Orvieto e del Progetto Orvieto.
Oggi la staticità della Rupe di Orvieto è un’altra cosa, ma l’attenzione verso il masso tufaceo non viene né deve venire meno. Proprio in questi mesi, il Comune di Orvieto sta lavorando ad serie di iniziative per ricordare i 40 anni della prima Legge Speciale per Orvieto, la n. 230 del 1978 che all’indomani dei crolli verificatisi lungo le pendici della rupe, ne sosteneva i primi provvedimenti urgenti di consolidamento a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico, ed artistico della città. In tale contesto, il Comune di Orvieto ricorderà con gratitudine e una iniziativa speciale il contributo dato da Folco Quilici alla storia e alla salvaguardia di un gioiello unico quale è Orvieto".
"E' sempre stato - ha dichiarato a LaRepubblica.it il sindaco di Ficulle Gian Luigi Maravalle, tra i primi a recarsi in ospedale per testimoniare vicinanza alla famiglia - molto partecipe alla vita della comunità, con la quale ha condiviso nel tempo, anche in incontri pubblici, il suo sapere e la sua ironia. Era una persona di grande cultura, fascino ed esperienza, rappresentava una ricchezza per tutti".
"Viene a mancare - ha affermato il sindaco di Parrano Valentino Filippetti - uno dei protagonisti delle battaglie per la difesa e la salvaguardia della natura. Il grande repertorio di opere realizzate parla da solo. Forse è meno noto il suo impegno a favore del territorio. Il documentario realizzato su Orvieto ormai mezzo secolo fa, fu la prima grande opera multimediale che fece conoscere al grande pubblico la bellezza della città sulla Rupe. Ma Folco Quilici si rese sempre disponibile con tutte le realtà istituzionali e associative impegnate a favore della salvaguardia ambientale. Con il Comune di Parrano la collaborazione è stata intensa. Memorabile la sua partecipazione alla manifestazione Sorella Acqua". Nel ricordarlo con affetto e nostalgia, a nome dell'intera Amministrazione Comunale dell'Alto Orvietano, il primo cittadino esprime le più sentite condoglianze alla famiglia.
I funerali avranno luogo mercoledì 28 febbraio a Roma.