Inchiesta Grandi Opere e Terzo valico, arresti domiciliari per Franco e Lucia Ceprini
Agli arresti domiciliari il noto imprenditore orvietano, Franco Ceprini e la nipote Lucia Ceprini. E' questo quanto confermato e diffuso dai militari dell'Arma che questa mattina all’alba hanno bussato alla porta dei due indagati ai quali è stato notificato il provvedimento di custodia cautelare. L’imprenditore settantenne e la nipote trentenne sarebbero accusati a vario titolo, insieme agli altri arrestati in varie zone d’Italia, dei reati di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione.
I Carabinieri del Reparto Operativo di Roma e i colleghi della Compagnia di Orvieto. avrebbero acquisto anche della documentazione ritenuta collegabile alle accuse formulare in relazione all’operazione dei Carabinieri Roma e quella della Guardia di Finanza di Genova che stanno indagando su un doppio filone di appalti che riguarderebbero grandi opere realizzate in nel centro-nord Italia.
Nel caso specifico si tratterebbe del filone d'inchiesta che pare riguardare la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Genova-Milano. Sia al presidente della Ceprini Costruzioni, Franco Ceprini, sia alla nipote Lucia sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Stando a quanto diffuso dalle forze dell’ordine l’operazione messa a segno alle prime luci dell’alba di oggi avrebbe portato i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma ad effettuare perquisizioni e controlli in varie regioni d’Italia eseguendo anche misure cautelari nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. A questi si aggiungono altre 14 ordinanze di arresto portate a termine dalla Guardia di Finanza di Genova.
Sul filone dell’operazione dei carabinieri di Roma: gli investigatori ipotizzano un'associazione per delinquere che ha compiuto condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della TAV Milano-Genova; 6° Macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria e della PEOPLE MOVER di Pisa.
L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma, è denominata "Amalgama" e ha fatto scattare arresti nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. L'indagine avrebbe ricostruito condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso dalla persona che, fino al 2015, è stato il direttore dei lavori nell'ambito delle tre opere pubbliche interessate e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese del ramo delle costruzioni stradali, che si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra le quali anche alcuni funzionari del consorzio COCIV. Gli investigatori ipotizzano un'associazione a delinquere finalizzata a compiere condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione della tratta TAV "A.V./A.C Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi" (Alta Velocità Milano-Genova); 6° Macrolotto dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e della PEOPLE MOVER di Pisa.
Per l’inchiesta partita da Genova, invece, la Guardia di Finanza ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e dirigenti, coinvolti nei lavori per la costruzione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta.
La linea ad alta velocità denominata "Terzo Valico di Giovi" è stata definita di "interesse strategico nazionale": collegherà Genova a Milano e dovrebbe essere pronta per il 2021. Il Tav ligure è un'opera che vale 6,2 miliardi e ha l'obiettivo di potenziare i collegamenti del sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del nord Italia e il resto d'Europa. Si sviluppa lungo 53 chilometri, di cui 37 in galleria. Il Cipe ha fissato un limite di spesa di 6,2 miliardi per il consorzio Cociv - un colosso di cui fanno parte Salini Impregilo, Condotte e Civ - che dovrà realizzare i sei lotti.
Oltre alle misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Genova, gli uomini della Guardia di Finanza stanno eseguendo alcune decine di perquisizioni in diverse regioni italiane. Complessivamente, secondo quanto si apprende, sarebbero oltre 20 gli indagati.
Gli indagati nell'inchiesta, nei vari ruoli ricoperti negli anni, avrebbero compiuto una serie di atti di corruzione, concussione e turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di commesse per un valore di 324 milioni.