cronaca

Furto nella chiesa di San Giuseppe, si cercano i presunti ladri

martedì 10 giugno 2014
Furto nella chiesa di San Giuseppe, si cercano i presunti ladri

Sarebbe stato sottratto nel tardo pomeriggio di domenica nella chiesa di san Giuseppe, un bastone della statua del Santo, soprattutto, delle corone che ornavano le teste della Vergine e del Bambino sulla pala dell’altare maggiore, sicuramente ancora presenti la settimana precedente e di cui rimangono solo le impronte polverose.

 
La segnalazione è arrivata dal signor Fabrizio Diomedi che secondo la sua ricostruzione: “il ladro, che evidentemente non riusciva ad arrivare alle corone, si è fatto aiutare proprio da san Giuseppe, dalla cui statua ha preso il bastone con il quale, poi, è riuscito a staccare le placche metalliche non senza graffiare e strappare la superficie del dipinto, specie sulla testa del Bambino, che ad un primo esame visivo risulta particolarmente danneggiata”.

E il bastone è stato poi abbandonato sull’ultimo gradino dell’altare in attesa di essere ricollocato alla destra del santo. - continua il cittadino -
Non si può che constatare la gravità del fatto, opera di ignoti, che ha non solo arrecato un danno alla tela di Filippo Naldini, lasciando buchi e graffi ben visibili, ma ha anche offeso quella testimonianza di devozione e fede che la città aveva espresso proprio nell’apposizione delle corone, le quali, comunque, sembra non costituissero oggetti di valore£
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Secondo Diomedi: “La custodia degli edifici aperti al pubblico rimane una questione sempre aperta: se sia cioè giusto privare la fruizione del nostro patrimonio, in nome della sua salvaguardia e sicurezza, o se valga la pena di correre il rischio di furti o atti vandalici a vantaggio di una città capace di offrire le proprie bellezze non solo ai visitatori estemporanei, ma agli stessi orvietani che ne dovrebbero essere i principali custodi e destinatari. Personalmente, spero di non dover mai vedere una città muta, fatta di chiese e monumenti chiusi, e già fin troppi sono gli edifici che meriterebbero una valorizzazione (come san Francesco, gli Scalzi, san Bernardo...) e coi quali invece s’è persa ogni familiarità e financo memoria”.

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