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Spettacolo rosa nel cuore verde d'Italia. Fiorisce l'Albero di Giuda

martedì 16 aprile 2019
di Davide Pompei
Spettacolo rosa nel cuore verde d'Italia. Fiorisce l'Albero di Giuda

Poco importa se il cielo non è proprio azzurro, c'è uno spettacolo rosa nel cuore verde d'Italia. Secondo quanto a popolarità regionale solo alla Fiorita della Piana di Castelluccio di Norcia che, tra la fine di maggio e i primi giorni di luglio di ogni anno, si tinteggia di giallo ocra, rosso, viola e bianco, il Cercis Siliquastrum o Albero di Giuda ad aprile colora di rosa e lilla la Bassa Valnerina.

In tutta l'area dalla Cascata delle Marmore a Ferentillo, passando per Arrone, Montefranco, Polino, Scheggino per esaurire il suo effetto nei pressi di Borgo Cerreto dove sopravvive con più difficoltà, anche quest'anno nonostante le temperature bizzarre e la grandine caduta fuori stagione si è rinnovato l'appuntamento che, da sempre, costituisce un'attrattiva per turisti, amanti della fotografia e appassionati di fioriture.

Un vero e proprio spettacolo naturale a cui assistere senza la seccatura del costo del biglietto, quello che in assenza di intervento umano riproduce dipinti su sfondo verde associandoli ad antichi castelli e rocche che fanno da cornice ai paesaggi. Magia dell'essenza il cui nome deriva dal termine greco "kerkís", navicella, e dal latino "siliqua", ossia baccello in riferimento alla forma dei suoi frutti.

"Il Cercis Siliquastrum – spiegano gli esperti – appartiene alla famiglia delle Leguminose e la sua particolarità è la cauliforia, un fenomeno botanico che consiste nella produzione dei fiori prima delle foglie e non solo sui rami ma anche direttamente dal tronco. Il nome comune con cui viene conosciuto, invece, si rifà a una leggenda.

Quella secondo cui sotto questo albero Giuda Iscariota diede il fatidico bacio del tradimento a Gesù e più tardi, a seguito della sua morte terrena, travolto dai sensi di colpa e dal rimorso, si uccise impiccandosi ai suoi rami da cui sarebbero nati direttamente i fiori rosa". Oltre alla bellezza, la pianta presenta anche interessanti caratteristiche.

È in grado, infatti, di catturare azoto dall'atmosfera che grazie ad alcuni batteri nelle radici viene rilasciato nel terreno arricchendolo, mentre i suoi fiori sono commestibili e possono essere utilizzati nella preparazione di ricette. I primi fiori pervadono la corteccia ancora priva di foglie. La forma dei frutti ricorda un ago, una spola.

Se dalla regione della Giudea, nel vicino Oriente, sarebbe arrivato grazie ai monaci siriaci giunti in Umbria tra il IV e VI secolo, nella Valle del Fiume Nera sembra aver trovato il suo habitat naturale. Una sinfonia in rosa che dura poche settimane ma emoziona sempre chiunque riesca ad ammirarla. L'approssimarsi della Settimana Santa e dei ponti festivi di Primavera è un invito a farlo.

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