Geotermia, i comitati scrivono al ministro per rivedere gli incentivi
Dopo l’intervento dell’Onorevole Dario Galli, Vice Ministro del Ministero dello Sviluppo Economico, i comitati della rete NoGeotermia scrivono al Presidente Conte e al ministro Di Maio per rivedere il sistema degli incentivi per gli impianti geotermici.
Di seguito il testo del documento:
Abbiamo letto con interesse la sua risposta scritta data sugli incentivi alla geotermia ad alta e media entalpia in Commissione X° (Attività Produttive) della Camera dei Deputati il giorno 30.01.2019.
La sua ricostruzione dei fatti è condivisibile, come è la sua conclusione per cui “Nonostante le domande siano state presentate ormai da vari anni, ad oggi nessun impianto risulta avere ottenuto l'autorizzazione e le criticità, anche relative a giudizi negativi di compatibilità ambientale, permangono”.
La scrivente Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante) è nata 6 anni fa nelle regioni Toscana, Lazio, Umbria, Campania e Sardegna proprio per denunciare le criticità ambientali e sanitarie delle tecnologie geotermiche usate per l’alta e la media entalpia. In particolare la geotermia ad alta entalpia usata in Toscana (da parte di Enel) produce-specialmente in Amiata- elevate quantità di gas serra (riconosciuta dalla stessa azienda, vedi allegato n. 1-geo.1717, sottolineato in rosso), oltre ad emettere quantità notevoli di inquinanti (acido solfidrico, mercurio, tallio, ecc.) con effetti perversi sulla salute dei cittadini residenti.
Circa la media entalpia (impianti pilota) autorizzata fin dal 2011, nessun impianto è stato finora realizzato in 8 anni. Capofila l’impianto di Castel Giorgio (Umbria) su cui le abbiamo rimesso in data 9.11.2018 l’allegato n. 2-geo.2108 e su cui è intervenuta la stessa Sottosegretaria all’Ambiente on. Vanna Gava in un incontro con i sindaci del territorio del 12.11.2018.
Riteniamo, sulla scorta della nostra esperienza maturata in anni di contrasti e sostenuta da molti scienziati del ramo (allegato n.3- geo.2161, recenti pareri degli esperti, in rosso), che gli incentivi andrebbe riservati alla bassa entalpia (pompe di calore) che già nella passata legislatura le Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività Produttive) in data 15.04 2015 avevano indicato, nella loro Risoluzione, come uno degli obiettivi da perseguire “favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano” (vedi allegato n.4-geo.704) ed alla ricerca e sviluppo della cosiddetta “geotermia di terza generazione” (come gli scambiatori di pozzo (DBHE) e i generatori termoelettrici (TEG), che stanno facendo passi da gigante nei paesi all’avanguardia della tecnica come gli USA ed il Giappone.
Rimettiamo infine le nostre considerazioni più generali sulla tematica “geotermia” inviate al Governo il 7.12.2018 (allegato n. 5. geo.2114) perché sia spunto di Sua riflessione.
A disposizione per un incontro con i suoi uffici sulla materia, accompagnati da esperti del settore.