Geotermia, il centrosinistra si spacca. Fiorini: "Giunta e seguaci hanno già deciso"
Negata la trattazione urgente della mozione in materia di geotermia, la Lega Nord va alla carica. “Due - afferma il consigliere regionale Emanuele Fiorini (nella foto) - sono le verità che emergono dal Consiglio Regionale e sulle quali vanno fatte le dovute valutazioni. La prima è di natura politica: la maggioranza continua a spaccarsi sulla tematica della geotermia, come continua a spaccarsi su molti degli argomenti che hanno la massima priorità per il presente e il futuro dell'Umbria, rendendo, di fatto, la macchina legislativa immobile di fronte alle necessità del territorio.
In particolare sull'impianto geotermico di Castel Giorgio, e questa è la seconda verità emersa, abbiamo capito che i continui rimpalli tra Giunta e Ministero dello Sviluppo Economico, servono solo a rinviare la decisione fino alla fatidica data del 4 dicembre, giorno in cui, attraverso il referendum, capiremo finalmente a chi spetta la patata bollente. E' chiaro l'atteggiamento della Giunta, che di fronte al parere negativo dei sindaci dei 25 Comuni interessati (tra Umbria e Lazio) e al malcontento dei comitati dei cittadini, continua a non esporsi definitivamente in merito alla decisione.
Oggi abbiamo capito chi vuole discutere di geotermia e chi, invece, ha già deciso. La votazione relativa alla discussione di urgenza della mozione presentata dalla Lega Nord Umbria scopre le carte in tavola, mette a nudo le difficoltà della maggioranza e soprattutto evidenzia come la Giunta regionale e i più stretti seguaci della Marini abbiano già deciso. La loro estensione alla trattazione urgente della mozione è un voto favorevole alla sperimentazione di impianti di geotermia sulla Piana dell'Alfina, contro le giuste perplessità dei Comuni interessati e dei circa 85mila cittadini che dovranno subirla. La Giunta, nel caso specifico gli assessori Paparelli e Cecchini, il capogruppo Pd Chiacchieroni, i consiglieri Leonelli, Casciari, Solinas e Rometti: ecco i nomi di coloro che hanno già deciso, ma non vogliono ammetterlo, continuano a non voler esprimere ufficialmente una volontà già acquisita, perché sanno di andare contro i sindaci del loro stesso partito, contro un territorio che, di questo specifico impianto geotermico e a queste condizioni, non ne vuole proprio sapere”.