"I giardini storici della Tuscia, scrigno di biodiversità vegetale"
Mirabile connubio tra natura e creatività dell’opera dell’uomo, i giardini storici sono anche siti di interesse per la conservazione della biodiversità. Ospitano, infatti, specie introdotte per ornamento a seconda della moda del tempo, ma anche entità autoctone, di rilevanza dal punto di vista biografico e conservazionistico. Custodiscono esemplari annosi, talvolta plurisecolari, e varietà antiche di fruttiferi, espressione di particolari caratteri genetici che è opportuno catalogare e conservare per le generazioni future. Mostrano finalità in primo luogo, ma comunque non esclusivamente, estetiche a cui si riconosce un interesse pubblico conferito da caratteristiche artistiche e/o dalla rilevanza storica.
"Esempi di questi questa tipologia di beni culturali – suggeriscono dalla Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio – sono i giardini e i parchi annessi alle grandi proprietà nobiliari, gli orti e i giardini botanici, i parchi urbani, le aree verdi comprese nei siti archeologici, come pure i piccoli giardini privati, i chiostri e i cortili, i cimiteri, sempre se caratterizzati da rilevanza artistica o storica". Tutta quella bellezza verde di cui il territorio trabocca. È ben documentato nella guida "Ville e Giardini Storici della Tuscia", curata da Antonio Rocca e Sofia Varoli Piazza, corredata da foto inedite di Daria Addabbo e pubblicata da GBE - Ginevra Bentivoglio Editoria in occasione di Expo 2015.
"Luoghi dal grande fascino e dall'inimitabile potenza comunicativa: dalle palazzine gemine di Villa Lante a Bagnaia, con i suoi ricchi giardini di verzura e le grandi fontane, al magnifico e austero complesso di Villa Farnese a Caprarola, attraversando l’autentica esperienza mistica che ci riserva il Sacro Bosco di Bomarzo, godendo infine degli splendidi giardini all’italiana che costellano il severo Castello Ruspoli di Vignanello", fino alle quatto terrazze del Giardino Orsini nel borgo di Vasanello.
"Il giardino storico, scrigno di biodiversità vegetale. Il caso dei giardini storici della Tuscia viterbese" è anche il titolo della conferenza ad ingresso libero che sabato 29 ottobre alle 17 chiama in cattedra al Museo della Ceramica della Tuscia, al civico 6 di Via Cavour, Viterbo, il botanico Enrico Scarici per mostrare il rarissimo Geranium Versicolo. Si tratta di un'entità vulnerabile che si trova nel Lazio, da lui rinvenuta nel 2001 presso la Barchetta di Palazzo Farnese a Caprarola. L'incontro offre l'occasione per visitare la mostra temporanea "Natura Idealizzata" dell’artista-artigiano Marco Scarici, organizzata e allestita dalla Società Cooperativa Girolamo Fabrizio, che gestisce il museo sotto la responsabilità scientifica di Silvia Valentini, con il patrocinio di Fondazione Carivit, Comune di Viterbo, Comune di Capranica, Cna di Viterbo e Civitavecchia.
"Con oltre quindici opere esposte – sottolineano – Scarici rivela la propria arte creativa attraverso i suoi trompe l’oeil, finestre aperte su tranquilli e silenziosi paesaggi dal cielo sempre azzurro con i quali esprime la bellezza e la quiete profonda di una Natura integra, esaltandola attraverso una combinazione armoniosa di forme e colori". L'allestimento è visitabile ad ingresso gratuito fino a domenica 4 dicembre. Dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Una seconda conferenza è in programma, intanto, per sabato 26 novembre alle 16. Titolo: "Interpretazione botanica della collezione di ceramiche da spezieria e d’amore del Museo della Ceramica della Tuscia a Viterbo".
Per ulteriori informazioni:
Museo della Ceramica della Tuscia
0761.223674 – mctuscia@gmail.com