Itw Lkw Geotermia Italia: "Le affermazioni di Minervini non rispondono a realtà e si configurano come terrorismo mediatico"
Riceviamo da Itw Lkw Geotermia Italia e pubblichiamo.
"Il Sig. Minervini, nell'articolo da lui firmato ed apparso su "Orvietonews.it" il 14 aprile 2014, riporta una serie di affermazioni false e gravemente diffamatorie rispetto al progetto di realizzazione di due impianti pilota geotermici sull'Alfina. Desideriamo quindi smentire nella maniera più categorica e puntuale tali affermazioni.
Innanzitutto, affermare nel titolo che la terra trema, seguito dalla frase "avevamo ragione noi!" fa presagire che la terra abbia realmente tremato per le motivazioni da lui addotte.
Non avendo la terra tremato, tanto meno per quelle ragioni, ci si domanda perché utilizzare un siffatto titolo, se non per instillare nel lettore e negli abitanti di quell'area il senso di pericolo e soffiare sul fuoco "dell'allarme".
Questo tipo di cose hanno una denominazione, in termini giurisprudenziali, molto precisa che si traduce in "procurato allarme". Vista la facilità con la quale il Sig. Minervini gioca con le parole mischiando tutto con tutto - senza differenziazioni nè dati scientifici - crediamo debba anche assumersene le personali responsabilità.
Quanto scritto da Minervini ha un sapore tendenzioso e diffamatorio e non rispecchia in ogni caso la realtà delle cose. ITW LKW Geotermia Italia desidera essere molto chiara e, per spirito di verità, puntualizza quanto segue.
Non abbiamo alcuna intenzione di "trasformare l'Alfina in un'altra inguardabile area industriale". Se il Sig. Minervini si riferisce, come scrive, a quanto fatto in cento anni nelle zone dell'Amiata dall'ENEL, è a tale azienda che deve inviare le sue rimostranze. Facciamo notare che noi parliamo di realizzare una centrale da 5 MW: una dimensione ben diversa rispetto ai quasi 1000 MW che l'ENEL produce in quella zona. Facciamo notare anche che non si tratta, nel nostro caso di "un esperimento": la tecnologia che portiamo è attiva da molto tempo all'estero e, a differenza della zona dell'Amiata, si qualifica in cosiddetta "media entalpia" e non, come appunto in Toscana in "alta entalpia". Proprio per questa sostanziale differenza consente di applicare un sistema a "impatto zero".
Specifichiamo che l'impianto (non più grande di un migliaio di metri quadrati circa e non più alto di un piano-terra e mezzo), verrebbe costruito nella "cosiddetta" zona industriale di Castel Giorgio, da quaranta anni destinata dal piano regolatore locale alla specifica attività di sfruttamento geotermico. in questa stessa zona, il progetto ITW LKW Geotermia Italia prevede di recuperare a scopi didattici e turistici una scuola mai utilizzata e costruita con soldi pubblici. Su disservizi di questo tipo dovrebbero concentrarsi le contestazioni del Sig. Minervini.
A differenza della Toscana o di Latera il nostro impianto non ha necessità di "torri" o "tralicci".
Le ragioni per le quali Latera non sia stata portata avanti, deve essere domandato all'ENEL e non dovrebbe invece essere fatto oggetto di ipotesi infondate. Ciò detto, non ci risulta, in questi cento anni di attività, che in quella zona si siano verificati terremoti riconducibili alla produzione di energia con lo sfruttamento della geotermia (malgrado la tecnologia utilizzata non fosse di ultima generazione come quella prevista dal nostro progetto).
Il progetto di ITW LKW Geotermia Italia, proprio perché per legge è denominato "pilota", non emette fumi nè vapori. A questo proposito, ci sentiamo di sfidare quanti paragonano lo sfruttamento geotermico all'ILVA di Taranto a sostanziare tali affermazioni, gravissime, con dati scientifici e sanitari reali. La realtà è che dati di questo tipo non esistono. Per questa ragione, le affermazioni che abbiamo letto nell'articolo di Minervini sono un atto di assoluta irresponsabilità e disinformazione, perché fanno passare il ‘sentito dire' per fatti acclarati. Cosa che non è.
Crediamo sia davvero grave insinuare - senza avere alcun elemento a supporto - che la geotermia provochi tumori, al pari delle emissioni da carbone.
Alle accuse circa una ipotetica influenza del nostro progetto sulle falde idriche, abbiamo avuto già modo di rispondere chiarendo nei minimi particolari perché ciò non è possibile, nelle sedi tecniche competenti. Esistono relazioni firmate da tecnici ed esperti, la cui lettura ci sentiamo di raccomandare prima di effettuare esternazioni non circostanziate e infondate.
Anche rispetto alla micro-sismicità, abbiamo fugato ogni dubbio. Anche grazie all'apporto di esperti quali il prof. Moia, che già negli anni '70, per conto di ENEL, aveva effettuato le "misurazioni" dei pozzi dell'Alfina. E che ha più volte ribadito come non ci sia connessione tra il normale fenomeno sismico naturale e lo sfruttamento geotermico.
ITW LKW Geotermia Italia desidera sottolineare che la tecnologia proposta per il progetto Alfina è una tecnologia brevettata, espressione della nostra capacità e competenza nello strutturare impianti di questo tipo, che rappresentano l'avanguardia a livello globale. È quindi evidente che l'allusione - non meglio precisata - a ‘dittarelle' senza competenze non possa riferirsi alla nostra società, che si sta facendo portatrice di un investimento che nessun soggetto economico ‘minore' potrebbe sostenere. In termini di skill tecnici e di capitali economici.
Siamo pronti ad un confronto diretto su questi temi ed altri. Come sulla questione complessa dei costi in bolletta. Teniamo comunque a precisare in maniera categorica che neppure un euro verrà sottratto ai cittadini per la realizzazione degli impianti pilota. L'investimento è completamente e totalmente privato.
La remunerazione dell'investimento effettuato arriverà dalla messa in opera degli impianti. In ottica di responsabilità sociale di impresa, ITW LKW Geotermia Italia intende creare valore condiviso: per i propri azionisti, ma anche per il territorio, per i cittadini, per l'ambiente, per i lavoratori a cui darà impiego.
Attivare una centrale geotermica significa risparmiare molte più risorse rispetto ai costi di produzione con il carbone e con il gas, in termini economici e ambientali.
Il Sig. Minervini scrive nel suo articolo che i terremoti in Emilia Romagna sarebbero stati provocati dall'attività di impianti petroliferi. Vorremmo qui far notare che non ci sono mai stati impianti petroliferi in Emilia Romagna e, non esistendo, certamente non hanno potuto causare i terremoti in quella regione.
In conclusione, crediamo che l'insieme delle osservazioni del sig. Minervini assumano i contorni del paradosso. Interpretate come asserzioni serie, sarebbero invece sufficienti a motivare un legale esposto alle autorità competenti".
Nella foto un impianto geotermico di nuova generazione, che adotta una tecnologia simile a quella che sarà impiegata sull’Alfina.